La lontra di mare è considerata il mammifero con l’espressione fra le più tenere; oltre al suo aspetto è un animali che genera curiosità anche per il comportamento. Queste creature infatti usano le loro zampe in maniera insolita rispetto ad altri; sono gli unici essere acquatici che pescano e maneggiano oggetti come gli umani. Esse infatti non usano i denti, ma le zampe anteriori, che adoperano come mani atte ad afferrare. Si tratta inoltre di uno dei pochissimi mammiferi che usa “strumenti” per procurarsi il cibo.
Proprio per il singolare modo in cui la lontra utilizza le sue zampe, questo animale è solito tenere il suo “sasso preferito” in una tasca di pelle che si trova sotto la zampa anteriore sinistra. Le lontre marine appartengono alla famiglia dei Mustelidi, la stessa a cui appartengono donnole e furetto; questi animali fanno parte della sottofamiglia dei lutrini a cui fanno capo 13 specie diverse suddivise in sei generi. Queste creature acquatiche si distinguono dagli altri membri della sottospecie per il corpo più massiccio e per l’habitat in cui vivono.
Oltre ad essere un mammifero dalle caratteristiche singolari, la lontra di mare è l’unica creatura marina in grado di maneggiare sassi e rocce; questa capacità è sviluppata nelle zampe anteriori che vengono utilizzate per cercare e catturare le prede. Queste creature sono dotate di due particolari tasche di pelle, poste sotto gli arti anteriori e in esse, la lontra marina, deposita oggetti ma anche il cibo. L’abilità nel servirsi di rocce o altri strumenti per rompere, ad esempio, conchiglie e vongole, rende queste creature uno dei pochissimi mammiferi in grado di maneggiare strumenti. Un’altra caratteristica, che rende unici questi esemplari, è data dal fatto che la loro pelliccia non è sufficientemente adeguata per affrontare le temperature rigide delle acque in cui vivono; proprio per questo la lontra marina ha dei tassi metabolici molto alti e brucia molte calorie per ottenere l’energia. Di conseguenza questi animali devono mangiare un tot pari a circa il 25% del loro peso corporeo al giorno; questo fa sì che queste creature siano estremamente vulnerabili, tanto che per sopravvivere molte di esse devono cacciare anche fino a cinque ore al giorno.
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