Affascinanti animali della notte, i gufi stupiscono per una caratteristica che li rende assolutamente unici: poter girare la testa a 270°. Questa particolare dote posseduta da gufi, civette, barbagianni e a tutti gli altri animali appartenenti alla famiglia degli Strigiformi, li distingue dagli altri uccelli e rapaci. Si tratta di una peculiarità che ha sempre attirato molta curiosità; specialmente per il fatto che si potrebbe pensare che questi animali soffrano roteando la testa, quasi completamente, torcendo addirittura il collo. Tuttavia, si tratta di un meccanismo talmente naturale da non provocare, ovviamente, nessun danno ai volatili.
Durante la rotazione, quasi totale, della loro testa i gufi non provano nessun dolore. Questo meccanismo non procura traumi nel corpo del rapace, poiché avviene grazia ad una serie precisa di adattamenti della struttura del collo; questi consentono agli Strigiformi di ruotare la testa con angolo di 270°, senza provare dolore o spezzarsi il collo o procurarsi alcun tipo di fastidio. A dare conferme specifiche anche uno studio effettuato da un gruppo di ricerca dell’Università di Baltimore in Maryland.
Le particolari articolazioni e i vasi sanguigni dei gufi
Secondo le ricerche effettuate da un team della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimore in Maryland, gufi e civette avrebbero subìto diverse modifiche anche alla struttura dell’arteria vertebrale. Dagli studi degli esperti, è emerso che il vaso sanguigno in questione, oltre ad inserirsi nel collo più in alto rispetto a quanto succede negli altri uccelli, è collegato alla carotide da vasi più piccoli; questo permette all’arteria di potersi muovere in maniera libera e in più “spazio”. Soprattutto, questa particolare conformazione, permette l’afflusso continuo di sangue al cervello, anche quando il collegamento tra l’arteria vertebrale e il cranio viene interrotto da una rotazione estrema del collo. Evitando così interruzioni di circolazioni che potrebbe risultare letali per i gufi.