La coda del cane: ecco perché non andrebbe mai toccata

La coda del cane rappresenta per l’animale una parte del corpo molto delicata, per questo bisogna prestare molta attenzione qualora si pensasse di volerla toccare. Nei cani la coda è il prolungamento della colonna vertebrale ed piena di nervazioni; proprio per questo motivo, ogni movimento o contatto con essa procurano all’animale delle vibrazioni molto forti. Anche solo sbatterla accidentalmente, potrebbe rappresentare per fido un vero trauma o fonte di stress.

La coda del cane rappresenta per l’animale anche un importante mezzo di comunicazione; il suo linguaggio del corpo si manifesta spesso con il movimento di questa parte del corpo. Se scodinzola, ad esempio, il quattro zampe vuole comunicare la sua gioia o il suo entusiasmo, quando invece la coda è fra le zampe probabilmente il cane è agitato o stressato. Proprio per questo non bisogna mai sottovalutare i comportamenti del cane, forzando un contatto che per l’animale potrebbe risultare controproducente.

La coda del cane: una delle parti più sensibili

I nervi presenti nella coda del cane mandano stimoli a tutto il corpo dell’animale, una carezza, seppur data con le migliori intenzioni, potrebbe far agitare il cane e scatenare, involontarie, reazioni negative e/o aggressive. I quattro zampe amano essere coccolati e accarezzati, tuttavia esistono delle parti del corpo estremamente sensibili che è preferibile non toccare; la coda è in assoluto una di queste. Sentendo infatti delle forte vibrazioni fino alla testa, il cane potrebbe non gradire il contatto e mostrarsi restio in successivi approcci con un essere umano. Proprio per questo è consigliato non toccare mai la coda del cane. Una pressione troppo forte potrebbe causare dolore nell’animale e procurargli un trauma difficile da dimenticare; i cani sono infatti animali estremamente intelligenti, ma non bisogna mai sottovalutare la loro disponibilità a relazionarsi con le persone. In ogni approccio con un quattro zampe dunque, è sempre importante rispettare i suoi spazi e le sue esigenze; per cui, carezze sì, ma meglio se sul dorso.

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