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Differenza tra api e vespe: perché è importante saperle distinguere

Fare confusione tra api e vespe è un errore in cui si può incorrere con facilità; tuttavia tra i due animali esistono differenze sostanziali che è bene conoscere. Si tratta di diversità innanzitutto dal punti di vista dell’aspetto, ma anche del comportamento e della funzione svolta all’interno dell’ecosistema d’appartenenza. Per quanto riguarda la struttura fisica i due animali sono formati allo stesso modo; hanno tre segmenti: capo, torace e addome, due paia di ali, tre paia di zampe e un pungiglione. Per tutto il resto si tratta di insetti estremamente diversi.

Il pungiglione di api e vespe

Le vespe, rispetto alle api, hanno un corpo più lungo e affusolato; inoltre non hanno peluria e presentano delle strisce nere e gialle ben definite. Una diversità è data anche dal pungiglione; se le api presentano un pungiglione ad uncino seghettato, che si stacca dal corpo dell’insetto dopo essersi ancorato alla vittima, le vespe invece hanno un pungiglione liscio e dritto. Mentre le api muoiono dopo aver punto (perché perdono il loro pungiglione), le vespe sopravvivono e possono pungere ripetutamente la vittima. Tuttavia, è bene precisare, entrambi gli insetti quando pungono iniettano un veleno che può provocare reazioni allergiche (anche piuttosto gravi) nella vittima. Al di là di questo, sono ancora molte le differenze che caratterizzano le due creature.

Disinfestazione: ecco per chi è vietata

Per quanto riguarda lo stile di vita, api e vespe sono organizzate in colonie; ma mentre le vespe hanno una sola regina, le api hanno più regine per nido. Le api sono in grado di produrre miele, pappa reale, propoli e cera, le vespe non producono niente. I nidi delle due specie di insetti sono differenti; e se quello delle vespe è realizzato con una sostanza simile al cartone, quello delle api è fatto di cera. Esiste infine un’ultima differenza sostanziale fra le due specie e riguarda la disinfestazione: vietata per le api; queste ultime infatti sono responsabili dell’impollinazione dell’80% della vegetazione e senza di loro scomparirebbe la vegetazione e con essa l’uomo. Quindi quando si vede un alveare di api è necessario contattare un apicoltore che sposterà il nido in una zona più consona.

Francesca Perrone

Cultura, Ambiente & Pets Messinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura. Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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