Si tratta di una specie rara che vive solo in una zona specifica del Pianeta. L’orso dagli occhiali, conosciuto anche come Andino, è una razza poco comune. A conferirgli questo nome particolare è il suo aspetto altrettanto singolare; questi esemplari di plantigradi infatti hanno un’orginale macchia sul volto che gli dona un’aspetto insolito e a tratti bizzarro. La parte di pelliccia più chiara non è l’unica caratteristica distintiva di questa razza di ursidi, oltre alla chiazza più o meno estesa dagli occhi al muso, questi animali si distinguono dai loro simili anche per il muso schiacciato. A renderlo unico non è tuttavia solo il suo aspetto fisico, ma anche altre caratteristica.
Habitat e abitudini
L’orso dagli occhiali vive esclusivamente nell’America del Sud e rispetto agli altri ursidi è decisamente “più piccolo”. Una stazza ridotta non deve far pensare tuttavia ad un esemplare di piccola taglia, si tratta infatti di animali che possono raggiungere i due metri e pesare all’incirca 100 kg. La pelliccia è molto scura tendente al nero, ma la particolare chiazza intorno agli occhi, di colore chiaro (spesso bianca), gli dona un aspetto unico. Nonostante sia onnivoro, come quasi tutti gli orsi, questa specie preferisce nutrirsi di erbe, frutti, radici e cortecce. Vive soprattutto sui rami degli alberi, anche di notte quando dorme, e al contrario degli altri ursidi non va in letargo. Questa particolare abitudine è dovuto ad un aspetto il particolare del suo habitat.
Orso dagli occhiali: differenze e punti in comune con i suoi simili
Nonostante rientri tra le razze di ursidi, questo particolare esemplare ha alcune caratteristiche (come si è avuto modo di apprendere) che lo distinguono dalle razze di orsi più comuni. Questo dipende principalmente dalle zone in cui vive; per esempio, l’orso dagli occhiali non va il letargo perché il suo habitat prevede un clima mite e disponibilità di cibo tutto l’anno. Come tutti gli altri orsi è però una specie molto protettiva, specialmente verso i cuccioli: le mamme non si separano da loro per i primi due anni di vita. Si tratta di una specie purtroppo a rischio a causa della caccia sportiva stimolata dall’idea che i suoi artigli possiedano proprietà curative; tuttavia pare sia difficile da avvistare perché timido e diffidente.