Quando il micio di casa si ammala è sempre importante sapere quale medicina fa al caso suo e quale può essere dannosa; questo vale anche, e forse soprattutto, quando si pensa di somministrare antibiotici ai gatti. Considerando che l’antibiotico è un farmaco che si somministra quando vi è in atto un’infezione causata da un batterio, anche per i gatti vale questa regola di base. Quello che è bene tenere presente è che un farmaco non vale un altro. Il primo e fondamentale consulto è sempre quello con il veterinario.
Quando vengono prescritti antibiotici ai gatti
Anche se il gatto è ferito o ammalato, è necessario chiedere il parere di un esperto prima di somministrare il farmaco all’animale. In genere il medico decide di prescrivere gli antibiotici ai gatti in presenza di infezioni specifiche. Innanzitutto quando sono interessate le vie respiratorie, caratterizzate principalmente da starnuti e lacrimazione intensa. L’antibiotico è spesso prescritto anche in presenza di infezioni polmonari, che si presentano attraverso bronchiti e/o polmoniti. Ma può capitare anche che il medico opti per una terapia antibiotica sul gatto anche dopo un intervento chirurgico. Tuttavia, qualsiasi sia la causa che conduce il veterinario a prescrivere un antibiotico, bisogna sempre tenere presenti alcune regole di base.
Come e quando somministrare l’antibiotico
Al di là del tipo di infezione presente nel gatto è sempre importate tenere presente che i dosaggi da somministrare all’animale sono solo ed esclusivamente quelli indicati dal medico. Il veterinario deciderà in base alla patologia e poi al peso dell’animale. Gli antibiotici ai gatti possono essere somministrati endovena oppure per via orale; nel secondo caso, se il micio si rifiuta di aprire la bocca è buona pratica sciogliere gocce o compresse nel suo cibo preferito. Tuttavia, così come per gli esseri umani e gli altri animali, anche per il gatto l’antibiotico potrebbe comportare controindicazioni più o meno gravi. Tra gli effetti indesiderati più comuni: orticaria, allergia, vomito, diminuzione dell’appetito, diarrea, nausea; a questi si aggiungono reazioni più gravi come danni renali, danni epatici e anche cecità. In ciascuno dei casi citati è sempre opportuno sospendere la terapia e consultare immediatamente un veterinario; stessa cosa vale se, nonostante la terapia antibiotica, il gatto non migliora. In questo ultimo caso il medico potrebbe notare un effetto indesiderato meno comune ma altrettanto importante.