Torniamo a parlare di malattie degli occhi nei nostri cani. Dopo aver affrontato le problematiche legate a patologie come l’occhio secco, la congiuntivite, la cataratta e il glaucoma, ora andremo a parlare del Cherry eye. Di cosa si tratta e soprattutto come si cura?
Se è vero che i cani non parlano la nostra lingua, è altresì vero che il loro corpo e i loro occhi ci mandano dei segnali. A noi è richiesto semplicemente di prestare attenzione: il cane comunica in molti modi senza aver bisogno di parlare. Per capire come sta, se prova dolore o se c’è una patologia che dovrebbe farci preoccupare, è fondamentale saperlo ‘leggere’… Soprattutto quando si tratta di zone delicate del suo corpo come gli occhi.
Forse avrete già sentito parlare del Cherry eye, un nome che rimanda ad un colore preciso, il rosso. Si tratta infatti di una massa rossa che si presenta all’angolo nasale dell’occhio del cane. Nell’aspetto e nella tonalità, ricorda verosimilmente una ciliegia (in inglese, appunto, cherry). Ma di che genere di patologia si tratta? E, soprattutto, quanto c’è da preoccuparsi?
A causare la massa sospetta è un prolasso della ghiandola lacrimale della terza palpebra. Vale a dire che la ghiandola fuoriesce dalla sede in cui dovrebbe trovarsi naturalmente, a protezione della cornea nell’occhio. Va da sé, dunque, che questa ghiandola ricopra un ruolo importantissimo e che la sua fuoriuscita (che si manifesta attraverso il Cherry eye) possa avere delle gravi conseguenze. Per prima cosa, perciò, è importante osservare il cane e mettersi in allerta qualora si presentassero i primi sintomi indici della patologia. Ecco come riconoscerli.
Alcuni segnali nell’occhio del nostro cane potrebbero annunciare l’arrivo del problema prima che si manifesti nella patologia del Cherry eye. Attenzione dunque ad un eventuale gonfiore nella zona interessata, spesso accompagnato da arrossamento del contorno occhi. Altrettanto allarmanti sono una lacrimazione frequente o delle secrezioni anomale dell’occhio. In questo caso, paradossalmente, l’occhio potrebbe anche seccarsi drasticamente. Un segnale importante risiede proprio nel comportamento del cane: se dovesse sfregarsi frequentemente l’occhio con le zampette o aiutandosi con le superfici, potrebbe già aver bisogno di aiuto.
Ovviamente, come sempre, alcune razze canine sono più predisposte a contrarre questa patologia (ad esempio Mastino napoletano, Boxer, Beagle e Pechinese), ma in ogni caso il veterinario potrà venirvi in soccorso. È fondamentale sapere che il Cherry eye va curato in tempi brevi e con la giusta terapia: trascurarlo senza intervenire immediatamente potrebbe causare danni permanenti al cane e aprire la porta ad una serie di altre patologie.
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