Perché i gatti hanno la lingua ruvida? Diversi animali posseggono determinate caratteristiche fisiche proprio per essere agevolati in certe azioni; questo è quello che accade ai felini che hanno, ad esempio, una particolare elasticità ossea e muscolare che gli consente di atterrare sempre (o quasi) in piedi. Lo stesso vale per la loro lingua che è dotata di una particolare conformazione che aiuta l’animale a svolgere diverse funzioni. Per chiunque abbia avuto modo di osservare, almeno una volta, un gatto, si sarà reso conto di quanto la lingua sia uno “strumento” largamente utilizzato dai mici: per l’igiene, ma non solo.
La lingua del gatto ha una struttura molto particolare: è flessibile, lunga ed ha una superficie ruvida. La punta è ricoperta dalle papille che hanno una singolare forma ad uncino: più corte ai lati e più lunghe al centro. In esse è contenuta la cheratina che conferisce alla lingua l’apparenza e al tatto ruvida. Le funzioni svolte dalla lingua del gatto sono diverse e la sua particolare forma serve a compiere un’azione specifica.
La lingua ruvida del gatto: ecco a cosa serve
Benché le papille gustative del gatto siano molto meno rispetto a quelle umane, la loro particolare forma serve proprio per ottenere il massimo del nutrimento. La particolare forma ad un uncino delle papille serve infatti ad aiutare il gatto nella caccia; la loro consistenza ruvida permette di ripulire l’osso della prede da tutta la carne residua. Questa particolare parte del corpo, che si trova nella bocca dell’animale è fondamentale per la vita dei felini. Infatti, grazie alla conformazione della lingua, il gatto può, per esempio, bere velocemente (piegando la lingua come una sorta di cucchiaio). Ma la lingua serve al gatto anche per regolare la temperatura corporea; con essa infatti l’animale non solo si lava, ma si inumidisce il pelo, raffreddandolo quando sente troppo caldo. Gli uncini sulla punta della lingua del gatto servono anche per la pulizia; poiché puntando tutte nella stessa direzione, facilitando “l’auto-spazzolamento”.