Squalo enorme attacca un surfista: 63 punti alla gamba, sopravvive grazie a…

Questo surfista è in mare come di consueto, quando viene attaccato da uno squalo bianco enorme. La reazione del surfista, però, è incredibile: per salvarsi il ragazzo usa tutta la sua intelligenza e un po’ d’improvvisazione. L’incontro con lo squalo non gli sarà fatale, ma gli costerà comunque molto.

Phil M. ha 28 anni e sta surfando come sempre nel mare australiano. È una giornata come tante, mentre cavalca le onde del Bunker Bay senza sapere cosa sta per capitargli. Di lì a poco si troverà faccia a faccia con il peggiore degli incubi: uno squalo bianco enorme, pronto a divorarlo. Quando Phil capisce cosa sta succedendo, fortunatamente non è troppo tardi: il famoso predatore ha dimensioni impensabili e sembra intenzionato a divorare il surfista. Ma lui userà l’intelligenza e tutto l’istinto di sopravvivenza di cui dispone per salvarsi la vita.

Mentre sta surfando, lo squalo sbuca improvvisamente dall’acqua, senza grande preavviso. La sua comparsa fa cadere subito il surfista dalla tavola: in un batter d’occhio lo squalo gli afferra la gamba e gli procura una gravissima ferita. La lotta è radicale: a questo punto si tratta di vita o morte. E Phil ha solo un’arma con sé per combattere lo squalo: la sua tavola da surf. È proprio questa che il giovane surfista infila nelle enormi fauci del predatore, giusto in tempo per non finirci lui. “Ho pensato che fino a quando aveva in bocca quello non poteva mordere me“.

Ma ovviamente non basta una tavola da surf per saziare e placare un enorme predatore come lo squalo. Dopo una prima battuta d’arresto, l’animale inizia a combattere sul serio e Phil fa appello a tutta la sua energia: colpi durissimi sulla testa e sul muso, uno dopo l’altro, grazie all’adrenalina scaturita dal terrore e alla voglia di sopravvivere. “Ricordo solo la sua enorme pinna dorsale e quanto fosse grosso“.

Fortunatamente in soccorso di Phil arrivano presto i rinforzi. Gli altri surfisti presenti nello spot della spiaggia, infatti, si accorgono di quello che sta succedendo al loro collega in acqua e subentrano nel pieno dell’azione. Quando raggiungono il 28enne, ormai quasi stremato dalla lotta con lo squalo, lo caricano sulla barca portandolo a riva e poi corrono in ospedale. La gamba di Phil è in condizioni gravissime: ci vorranno 63 punti, ma  i chirurghi riusciranno a salvargli l’arto. “Davvero penso che non dovrei essere vivo. O, perlomeno, dovrei aver perso una gamba”, racconta oggi il ragazzo, ancora incredulo.

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