Si tratta di una strana creatura scoperta di recente in mare, ad una profondità di oltre 2000 metri, dove pare vivere indisturbato. Il suo aspetto singolare gli ha fatto guadagnare diversi nomignoli e il più accreditato e diffuso sembra essere ‘granchio yeti’. Questo particolare crostaceo avvistato per la prima volta nel 2005 nell’Oceano Pacifico, vicino all’Isola di Pasqua, è senza occhi e le sue che sono completamente ricoperte da sorta di setosi peli.
Questa strana creatura che, a differenza dei suoi simili è completamente bianca o avorio, vive solitamente a 2200 m di profondità circa e in genere non si trova mai da solo ma quasi sempre in gruppo.
Le caratteristiche della strana creatura
Viene chiamato ‘granchio yeti’ per via dei filamenti setosi che si trovano lungo tutte le sue chele; questo fa si che le estensioni del carapace sembrino le braccia pelosissime dell’incredibile uomo delle nevi. La strana creatura è affascinante, così come il suo nome composto che gli è stato assegnato dal nome di una divinità marina polinesiana (Kiwa) e da un aggettivo (Hirsuta). Kiwa Hirsuta, dove ‘hirsuta’ sta ad indicare i lunghi peli presenti sul suo corpo. Questo crostaceo in genere è lungo tra i 15 ed i 20 cm ed alto 2/3 cm. Secondo le informazioni fornite dagli esperti questa strana creatura si caratterizza oltre che per la cecità, anche per il fatto che le femmine si possano riprodurre solo una volta. Inoltre hanno molte difficoltà nel depositare le larve, in quanto, vivendo vicino a sorgenti termali, rischiano di morire assiderate nella fase di deposizione. Questo crostaceo, è costretto a stare vicino a delle sorgenti termali; poiché (vivendo a profondità così basse) rischierebbe di morire congelato nel caso in cui si allontanasse. Ed in fine la presenza dei peli: a cosa servono? Pare che siano necessari all’alimentazione; con essi infatti i granchi catturano i batteri che sono la loro principale fonte di sostentamento.
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