Il pappagallo del video-clip di Francesco Gabbani, presente nella canzone Pachidermi e Pappagalli, è finito in tribunale. Il volatile della specie Ara giallo blu di nome Antoneddu, dopo essere divenuto una star del web, sta subendo una causa legale. Dopo essere apparso nel video della canzone di Francesco Gabbani, il pappagallo aveva raggiunto 11 milioni di visualizzazioni. Ed è stato per ‘colpa’ di questi milioni di visualizzazioni, che ha avuto inizio la trafila giudiziaria per il pennuto.
Il video di Atoneddu, ha fatto finire nei guai il suo proprietario. Il nome dell’uomo che si è preso cura del pappagallo è Massimiliano Demontis, responsabile della fattoria didattica Barbagia Struzzi. La stessa azienda scelta anche da un altro artista, il cantante Sfera Ebbasta. Anche il trapper, aveva scelto un animale per un suo video-clip: una scimmietta, sempre proveniente dalla fattoria vicino Nuoro.
Come hanno raccontato i quotidiani sardi prima e tutti i giornali nazionali subito dopo, nella giornata del 30 gennaio 2019, Massimiliano Demontis, si è recato in tribunale per una delle prime udienze del processo che lo vede imputato di violazione della legge sulla commercializzazione e detenzione delle specie animali. Demontis dai controlli effettuati dalle forze dell’ordine, è risultato mancante della documentazione necessaria per possedere il pappagallo Ara, specie inserita nel regolamento Cites. Il responsabile della fattoria di Nuoro, rischia una multa da 20mila a 200mila euro e persino l’arresto fino ad un anno di detenzione. Ma i guai sembrerebbero toccare anche il pappagallo ignaro. Per Antoneddu infatti, sono scattate limitazioni: il pappagallo non è più libero ma sottoposto a sequestro e lasciato a Demontis in quanto custode giudiziario.
La denuncia nei confronti di Massimiliano Demontis, è scattata nel 2017. Una commerciante di Novara aveva visto volare via, tre anni prima dalla finestra di casa, il suo pappagallo Ara giallo blu. Vedendo il video-clip di Francesco Gabbani, la donna aveva riconosciuto nel protagonista della canzone il suo pappagallo. A quel punto sono scattate le indagini che hanno condotto la Forestale presso la fattoria Barbagia Struzzi, gestita dal Demontis.
A quel punto, le guardie, non hanno potuto fare a meno di mettere in atto alcune ricerche incrociate, che non hanno ancora dimostrato a chi appartiene veramente Antoneddu, ma hanno permesso di rilevare gli atti di illegalità di Massimiliano Demontis. Tuttavia, in merito alla ‘paternità’ del pappagallo protagonista del video-clip di Francesco Gabbani, non ha dubbi: “E’ mio, ce l’ho da 18 anni, è cresciuto con le mie figlie“. Sostiene l’uomo. E tuttavia, secondo le indagini risulta che il pappagallo di Demontis, ha più di 18 anni, mentre quello indicato dalla donna, secondo le stesse dichiarazioni della commerciante, non ha superato nemmeno i 13 anni d’età. E il mistero pare rimanere irrisolto, poiché pare sia impossibile avere risposte dal microchip che la donna dice di aver messo al suo Ara. Il veterinario infatti, già al tempo della denuncia, aveva spiegato che per accedere al microchip, sarebbe necessaria l’autorizzazione del magistrato. Infatti procedere con radiografia o intervenire chirurgicamente, potrebbe essere rischioso per l’animale e addirittura costargli la vita. Tuttavia, tutta la questione è costata a Demontis una denuncia e un’udienza in tribunale.
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