Abbaiavano troppo: i cani Bobo e Lea bruciati vivi a Sondrio

Nella civilissima Sondrio qualcuno ha fatto la cosa più incivile di tutte: ha bruciato vivi due cani solo perché abbaiavano troppo

Bobo e Lea non ci sono più. Nelle prime ore della mattina di ieri, lunedì 25 giugno, la loro proprietaria ha trovato il loro recinto totalmente carbonizzato. All’interno, purtroppo, c’erano anche i resti dei due poveri cani, uno spinone maschio di 4 anni e una femmina di segugio italiano di 6. A quanto pare, da come scrive anche il quotidiano valtellinese La Provincia di Sondrio, il rogo sarebbe stato appiccato al box in legno in cui Bobo e Lea stavano dormendo per la notte fra le 3 e le 5.30.

Abbaiavano come fanno tutti i cani

Il box si trova a circa 200 metri dalla casa più vicina e a circa 150 dalla strada – ha detto poi la moglie del proprietario degli animali – sappiamo che intorno alle 2,30 della scorsa notte chi è transitato in zona non ha visto alcun segno dell’incendio, ma alle 5.30 una persona che si trovava nel prato vicino ha notato il fumo e i resti di quella che era la casa dei nostri cani”. Secondo le autorità chiamate a investigare sulla terribile vicenda, è molto probabile che si sia trattato di una specie di “vendetta” portata a termine perché i due cani abbaiavano troppo.

Critiche anche sui proprietari

Il proprietario, Andrea Ravelli, e la moglie hanno presentato denuncia ai carabinieri che hanno aperto un’indagine e hanno anche contattato l’Enpa (Ente nazionale protezione animali) perché chi sa qualcosa di utile a ricostruire la dinamica dei fatti collabori con le autorità giudiziarie per assicurare i responsabili alla giustizia. Ma sui social non sono mancate le critiche anche per la famiglia di Bobo e Lea, che lasciava i cani in quella casetta isolata, lontani da tutto e tutti. Fatto sta che ora il responsabile va trovato e punito come prevede la legge.

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