Si è svolta poche ore fa l’udienza per il rilascio del cane Miro presso il tribunale del riesame. Purtroppo, però, l’animale sequestrato perché “abbaiava troppo” non è ancora stato liberato
Niente di fatto. Il cane Miro resta in gabbia. Almeno per un altro paio di giorni (si spera solo quelli), finché non verrà emessa la sentenza del tribunale del riesame che solo poche ore fa si è riunito per analizzare la vicenda del povero animale, imprigionato perché “abbaiava troppo” e portato al canile Pan Ente Provinciale Protezione Animali e Ambiente a Rovereto.
La vicenda
Come ricorderete, il Pastore Abruzzese di circa 3 anni – che aveva sempre vissuto nella sua casa insieme ai suoi proprietari – che vive a Roverè della Luna, era stato denunciato da uno dei vicini di casa, perché ritenuto un disturbo. La famiglia che il 22 marzo scorso si è vista sequestrare il cane era già stata raggiunta da due decreti penali, uno a ottobre scorso e un altro a gennaio, rispettivamente con 154 e 70 euro di multa. Poi a marzo per l’animale poi era arrivato il sequestro, nonostante i tentativi dei carabinieri di calmare gli animi. Ovviamente, in tutto questo la vera vittima è il cucciolone, come si è visto nei video pubblicati sui social da chi ha seguito il caso sin dai primi momenti, che si è trovato di colpo solo e in una cella, senza aver fatto nulla di male.
Il cane Miro non è stato rilasciato
Ora, come scrive L’Adige, la famiglia di Miro, attraverso il legale Cecilia Venturini, ha chiesto la revoca della misura cautelare, rendendosi disponibile al massimo controllo. E, fuori dal tribunale, un gruppo di animalisti ha manifestato in sostegno della causa, per la quale, attraverso una petizione online, sono state raccolta oltre 240 mila firme da tutto il mondo. Ma, purtroppo, per vedere Miro libero bisognerà aspettare. Ancora.
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