Il macabro episodio è avvenuto in un giardino pubblico di Prevalle: la vittima è un povero gatto, massacrato a calci da un gruppetto di minorenni
Non c’è mai fine al peggio. La violenza contro gli animali aggiunge un nuovo capitolo a una storia che va avanti da troppo tempo. La vittima questa volta è un povero gattino, massacrato e ucciso di botte in un giardino pubblico di Prevalle, in provincia di Brescia, da un gruppo di minorenni, che non sono stati ancora identificati. Un orrore che stava per essere in qualche modo “aggiustato” da uno dei piccoli membri della banda.
Uno di loro, un ragazzino di appena 13 anni, ha fatto un disperato tentativo di salvarlo e, in sella alla sua bicicletta, ha portato il micio agonizzante alla sua vicina di casa, a detta del giovane, un’esperta. Dopo due giorni il gatto si allontanato di sua spontanea volontà ed è andato a morire, da solo, sotto una siepe in giardino. Una piccola grande tragedia che assume ancora più importanza dato che a pochi metri dagli assassini c’era un gruppo di adulti, troppo impegnati per accorgersi di qualcosa, nella migliore delle ipotesi.
Ora, Daniela di Paitone, la donna che ha offerto le cure, purtroppo inutili, allo sfortunato gattino ha affermato di voler sporgere denuncia per maltrattamento e uccisione di animali. Se mai dovessero venire beccati, i vandali che hanno picchiato l’animale rischiano fino a 2 anni di reclusione in un centro per minorenni. Una punizione più che giusta per un atto vigliacco e assolutamente ingiustificato. E che possa essere una valida motivazione anche per quei genitori che non hanno saputo educare i propri figli al rispetto e all’amore. Per gli animali, ma non solo.
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