Una donna ha abbandonato il suo gatto perché lo riteneva omosessuale, in quanto preferiva la compagnia dei suoi simili dello stesso sesso
Si può davvero abbandonare il proprio gatto dopo 7 anni e, soprattutto, lo si può fare perché lo si crede gay? Purtroppo è così. O, almeno, è quanto racconta questa storia, a dire la verità non recentissima, che arriva dalla Nigeria. Una signora, infatti, ha deciso di abbandonare il suo micio, di nome Bull, perché da lei ritenuto omosessuale.
Secondo quanto scrive anche il blog pianetadonna.it, la donna ha additato pubblicamente il suo felino, che aveva con sé da ben 7 anni, di “avere un comportamento sessuale contro natura” e di rappresentare “una contraddizione delle leggi di natura”, in quanto a suo dire, preferiva sempre la compagnia dei suoi simili maschi ed evitava regolarmente la compagnia del genere femminile. E, a quanto pare, si è spinta anche oltre pubblicando un annuncio sui social: “Chiunque sia interessato a questo gatto gay può averlo perché io non me ne faccio più niente”. Una motivazione allucinante che però non costituisce una prima volta. Circa cinque anni fa, infatti, nei più occidentalizzati Stati Uniti un uomo aveva portato in canile il suo cane ritenendolo omosessuale. Fortunatamente, il 4 zampe fu poi adottato.
Ritornando al quesito iniziale, secondo gli esperti il comportamento omosessuale è comune nel mondo animale, anche se la riproduzione rimane l’istinto base. Tutte le spiegazioni possibili per definire un gatto gay sono fatte da un punto di vista puramente comportamentale: il contatto genitale, la stimolazione, il corteggiamento e l’affetto tra i felini dello stesso sesso. Alcuni gatti maschi possono montare altri gatti maschi castrati a causa dei bassi livelli di testosterone. Il motivo? Ci può essere una confusione, il castrato può venire scambiato per femmina ed ecco il tentato atto riproduttivo.
Un’altra teoria afferma che molti animali hanno bisogno di stabilire la loro posizione dominante sulla loro specie per proteggere il territorio o per l’accoppiamento, e i gatti non fanno eccezione. Può anche capitare che gli anziani tentino di montare i giovani maschi: questo accade perché emanano un odore diverso da quelli più adulti e può succedere quando si introduce in casa un micino in famiglia in presenza di un altro più grande. Comunque, al di là di tutto non esistono prove scientifiche di un diverso orientamento sessuale dei gatti. E, soprattutto, se anche fosse, dove sta il problema?
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