Olimpiadi in Corea: sciatore salva un cane destinato al mercato della carne

Il campione statunitense di Freestyle, in Corea del Sud per partecipare alle Olimpiadi, ha adottato un cucciolotto in una regione dove c’è un florido mercato della carne di cane

Gus Kenworthy non è certo un personaggio banale. Nel 2014 a Sochi, in Russia, il campione di Freestyle finì sui giornali non per aver conquistato una medaglia olimpica, ma più banalmente per aver adottato e portato negli Stati Uniti un cane randagio e i suoi cuccioli, un bel meticcio con cinque batuffoli appena nati. Ora, nel corso delle Olimpiadi invernali che si stanno svolgendo in Corea del Sud, l’atleta statunitense ha fallito l’appuntamento con una nuova medaglia, ma è finito sui giornali di tutto il mondo per aver baciato in diretta, ripreso dalle telecamere della Bbc, il suo fidanzato.

Gus Kenworthy ha sfruttato la sua popolarità

Il bacio gay ha fatto il giro della Rete e Gus Kenworthy, come già fatto in Russia, ha sfruttato questo nuovo momento di grande popolarità per puntare il dito sul mercato dei cani a Pyeongchang, in Corea del Sud, una città nota anche per le fattorie di carne di cane. “Stavo già collaborando con la Humane Society International, un’associazione che si occupa della tutela degli animali, per una campagna, quando ho pensato che adottare un cucciolone qui a Pyeongchang avrebbe sensibilizzato l’opinione pubblica su un tema così delicato. È per questo che ho deciso di prendere un nuovo cane e invito tutti gli amanti degli animali a sottoscrivere questa petizione. Per dare voce a problemi così grandi dobbiamo essere in tanti”.

La richiesta di carne di cane è molto alta

L’iniziativa di Gus Kenworthy, va detto, in Corea del Sud non è la prima di un atleta olimpico. Un gesto simile era già stato fatto da Meagan Duhamel, una pattinatrice su ghiaccio australiana, di cui abbiamo già parlato nei giorni scorsi. In Corea del Sud, nonostante l’arrivo delle Olimpiadi abbia spinto la nazione a limitare il commercio della carne di cane, la richiesta da parte di una piccola parte della popolazione è ancora molto alta. Non resta che sperare che le iniziative di Gus Kenworthy e Meagan Duhamel vengano prese anche da altri atleti di primo piano. Magari da una medaglia d’oro olimpica.

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