Ad Acilia sono stati ritrovati i resti di un povero peloso bruciato vivo. Il proprietario appare estraneo e l’associazione Earth lancia un appello
Dopo Angelo, il cagnolone ucciso a Sangineto, la cronaca torna a parlare di un orrore senza fine. Sabato ad Acilia, nella provincia di Roma, un meticcio è stato bruciato vivo e il suo cadavere lasciato in un piccolo anfiteatro di via Molajoli, a ridosso del Parco della Madonnetta, il punto verde qualità abbandonato dall’amministrazione capitolina. Una zona particolarmente trascurata, che è stata teatro di questa azione criminale e ignobile. Un delitto che non ha ancora trovato un responsabile. Il proprietario del povero peloso è stato invece rintracciato subito grazie al chip.
Un appello per inchiodare i barbari assassini
Dalle prime indagini, l’umano che se ne prendeva cura è apparso estraneo ai fatti. Sul posto sono intervenute le guardie zoofile dell’associazione ambientalista Earth, che hanno recuperato i resti dell’animale per fare l’autopsia e hanno lanciato un appello perché si facciano avanti i testimoni, così da inchiodare i feroci assassini. Chiunque fosse in grado di fornire indicazioni utili può scrivere a info@earth-associazione.org.
La tragica ricostruzione dei fatti
Come se non bastasse il delitto di tale ferocia, dalle tracce sul terreno si è potuto capire che il cagnolino ha anche fatto un disperato tentativo per spegnere il fuoco che avvampava sul suo corpicino rotolandosi per terra. Quindi purtroppo c’è una virtuale certezza che fosse vivo quando qualcuno ha appiccato il rogo. Sui social dove sono comparse le foto del cadavere è immediatamente partito il tam tam per cercare di risalire all’autore, o agli autori, di questa barbarie. Nei prossimi giorni, speriamo di potervi raccontare che il farabutto colpevole sarà riconosciuto e arrestato. E che la sua condanna sia da esempio.
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