Gillian Anderson nuda per gli animali: la nuova campagna Peta [FOTO]

La nuova campagna della Peta in difesa degli animali vede l’attrice di “X Files” Gillian Anderson posare nuda contro le pellicce

Dai fenomeni paranormali di X Files alla difesa in prima persona dei diritti degli animali. Lei è Gillian Anderson, protagonista della serie cult televisiva con David Duchovny. L’attrice quarantanovenne è la testimonial dell’annuale campagna della Peta (People for the Ethical Treatment of Animals), l’associazione non profit che da tempo lotta proprio in difesa della vita degli animali. Della timida agente Dana Scully nel manifesto non c’è traccia.

Gillian Anderson, nuda contro le pellicce

Coprendosi con le mani seno e zona pubica, Gillian si mostra sorridente in tutta la sua affascinante nudità, con un paio di orecchie di gatto in testa e con accanto o slogan: “Meglio andare in giro nuda piuttosto che indossare la pelliccia”. A immortalarla è stato il fotografo Rankin, al secolo John Rankin Waddell, uno dei più celebri degli ultimi vent’anni. Spogliarsi per una buona causa, la Anderson su questo non ha avuto alcun dubbio: “Ho trovato liberatorio usare il mio corpo per fare una dichiarazione tanto importante. Le persone spesso tendono a distogliere lo sguardo dagli annunci contro le pellicce che mostrano animali mutilati, però sono più attratte dalla campagna in cui Peta utilizza i nudi. Ed io sono orgogliosa di farne parte”.

Ancora fiorente il mercato cinese

Prima di lei, a posare nude in difesa degli animali, come testimonial dell’associazione, si sono prestate anche altre dive, quali Elisabetta Canalis, Pamela Anderson e Alicia Silverstone. Si tratta di un tema estremamente sentito in tutto il mondo. C’è da ricordare che oltre la metà delle pellicce vendute negli Stati Uniti arriva dalla Cina, dove spesso gli animali sono maltrattati. “È fondamentale per l’associazione sensibilizzare tutti su questo commercio scellerato e, francamente, non necessario”, scrive la Peta. Insomma, una lotta a cui hanno aderito e aderiscono ancora in tanti, ma che è necessario continuare in quanto l’uccisione discriminata di animali per fini di lucro va sempre di… moda.

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