La Residenza sanitaria assistenziale Villa Carpaneda è l’unico istituto che al suo interno gestisce una colonia di gatti. E la Pet Therapy fa ridurre i farmaci
Che gli animali da compagnia possano essere di grande aiuto è ormai un dato di fatto, ed è ancora più vero quando si tratta di case di riposo e di pazienti malati di Alzheimer o debilitati da disabilità fisiche e psichiche. Ne è convinta Miriam Artico, geriatra della Residenza sanitaria assistenziale “Villa Carpaneda” di Rodigo (Mantova), la quale ha rilasciato un’intervista al TgCom, raccontando i benefici della Pet Therapy riscontrati nell’istituto dove lavora, il primo in Italia con all’interno una colonia di gatti. Affermando anche che grazie ai mici si è potuto perfino ridurre la somministrazione di farmaci.
Meno farmaci per i pazienti e meno costi per l’ospedale
La struttura, che contempla reparti hospice, nucleo Alzheimer, riabilitazione, centro diurno ed rsa, consente ai pazienti di vedere i propri animali ricevendoli in visita. Un progetto innovativo che sta portando frutti al di là di ogni più rosea aspettativa, come ha svelato la dottoressa: “I pazienti con agitazione, Wanderig, ansiosi e depressi trovano efficacia tranquillizzante accarezzando l’animale, cessano il moto continuo del wandering e sorridono a contatto con esso. Questo implica riduzione di somministrazione di farmaci sedativi e antidepressivi con beneficio della salute del paziente e risparmio spesa farmaceutica per l’Istituto”.
Gli animali aiutano il paziente mentalmente e fisicamente
La speranza è che la comprovata efficacia del trattamento possa essere d’esempio per gli altri ospedali del Paese, come dovrebbe. Per fugare ogni dubbio e anticipare domande sulla sicurezza, la dottoressa ha tenuto poi a precisare che tutti gli animali prima di accedere alla struttura sono visitati da veterinari così da escludere qualsiasi dubbio sulla loro salute. Ecco perché la colonia di gatti è interna alla struttura: c’è più controllo ed è facilitato il contatto tra mici e pazienti, in qualsiasi momento occorra. E nel resto d’Italia cosa stiamo aspettando?
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