“Io amo gli animali… morti”, Brigitte Bardot lancia una campagna shock

L’ex stella del cinema Brigitte Bardot ha promosso una campagna shock a Parigi, “Io amo gli animali… morti” contro l’uso delle pellicce

È un’icona della storia del cinema, anche se dal 1973 si è ritirata dalle scene. Oggi è soprattutto una donna che lotta strenuamente in difesa degli animali. Lei è Brigitte Bardot, protagonista di tantissimi film come Il disprezzo e Le pistolere. In questi giorni l’ex diva sta facendo parlare di sé per l’ennesima campagna contro l’uso delle pellicce. La sua fondazione, un’associazione animalista di cui Brigitte è presidente, ha disseminato nelle strade di Parigi all’incirca un migliaio di cartelloni pubblicitari sui quali compare una persona di spalle che indossa un giubbotto insanguinato con il cappuccio ricoperto di pelliccia con a fianco uno slogan “Io amo gli animali… morti”.

Brigitte Bardot contro l’uso delle pellicce

Una provocazione che ha suscitato molte reazioni, e non avrebbe potuto essere diversamente. L’associazione ha anche diramato in comunicato, che fa riferimento al sito web www.jeneportepasdefourrure.com (io non indosso pellicce) per spiegare le motivazioni, naturalmente provocatorie, di questa iniziativa di sensibilizzazione pubblica: “L’idea è quella di sfidare coloro che dicono di amare gli animali – si legge nella nota – Quelli che passeggiano con il loro cane in città, ma che indossano vestiti con pellicce, a volte senza sapere che non sono sintetiche. In Cina per produrre i capi invernali sono uccisi procioni, martore e tanti altri animali”.

Lettera critica al presidente Macron

Brigitte Bardot ha scritto anche una lettera aperta di critica al Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, pubblicata sul quotidiano Le Parisien: “Sono conosciuta in tutto il mondo per la mia battaglia animalista. È scandaloso che il mio Paese non faccia niente. Per me è una desolazione. Ho 83 anni. Non ho molto tempo da vivere. Prima di morire vorrei avere almeno una soddisfazione. Non ce la faccio più. Tutto è scoraggiante”. La Bardot ha iniziato la sia lunga battaglia nel 1962 interviene in una trasmissione televisiva denunciando i maltrattamenti subiti dagli animali da macello e diventando vegetariana. Nel 1986 ha istituito la Fondazione sopra citata, che finanzia con 3 milioni di franchi raccolti vendendo all’asta i suoi gioielli e altri oggetti personali. È anche una tenace oppositrice al consumo della carne di cavallo. Molte associazioni che difendono gli animali si sono schierate con lei a cominciare da Fourrure Torture che il prossimo 13 gennaio, giorno d’inizio dei saldi a Parigi, organizzerà una giornata per combattere il commercio di capi con pelliccia: “Ogni anno nel mondo – ha dichiarato Olivier Rafin, direttore dell’associazione – quasi 140 milioni di animali, principalmente visoni, volpi, procioni e conigli, vengono uccisi per la loro pelliccia“.

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