Ci sono realtà che funzionano e funzionano bene: come il canile di Segrate che nel 2017 ha trovato casa a 500 cani. E dove viene usata anche la formula dell’adozione a distanza
Solo nel 2017, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno, sono 500 i cani che sono stati fatti adottare dal canile di Segrate, in provincia di Milano, che è poi il rifugio gestito della Lega del Cane. In via Rodecesio 5 sono tantissime le persone che ogni giorno affollano nel centro, tra persone che vorrebbero adottare un cucciolo, operatori e soprattutto volontari che quotidianamente operano, dedicandosi ala pulizia dei box e degli spazi comuni e dei cortili che servono per far scorrazzare liberamente gli animali.
Ma ci sono anche “benefattori” che portano coperte e panni vecchi che verranno poi riutilizzati per le cucce. Nel canile il sovraffollamento non è un problema viste le tante partenze e nonostante gli arrivi quotidiani. In più ci sono anche le adozioni a distanza, con i cani che vengono accuditi nel centro visto che gli interessati non hanno possibilità di tenerli in casa sia per questioni di assenza prolungate che per mancanza di spazio. Basta versare 15 euro al mese e si può seguire la vita dell’adottato collegandosi al sito dell’associazione (www.legadelcane-mi.it). Inoltre, lo si può accudire anche direttamente, recandosi al canile, portandolo a passeggio, dedicandogli insomma un po’ di tempo quando se ne ha la possibilità.
“Le adozioni a distanza sono rivolte soprattutto a quanti non hanno la possibilità di ospitare un quattro zampe a casa propria o sono adatte per alcuni trovatelli con un carattere difficile e, quindi, di difficile adozione”, hanno detto i responsabili del rifugio al sito www.milano.corriere.it. Naturalmente per loro l’obiettivo finale è trovare una famiglia a ogni randagio. “Per migliorare l’inserimento di soggetti con problemi comportamentali, dovuti a maltrattamento o al trauma dell’abbandono — ha spiegato Laura Rossi, presidente della Lega del Cane di Segrate – la sezione collabora con due esperti comportamentalisti che seguono il cane e poi assistono i futuri proprietari così che tutti possano trovare il giusto equilibrio”. E quelli più malati o malandati che fine fanno? Dal centro assicurano che se non stanno bene, non si bada a spese per curarli al meglio, cercando anche di rintracciare i proprietari se sono dotati di microchip.
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