Animal Equality Italia si sta battendo perché Balocco prenda una posizione netta e trasparente contro l’utilizzo di uova di galline allevate in gabbia.
Balocco, la nota azienda produttrice di panettoni e dolci natalizi, è finita nel mirino degli animalisti. L’Associazione Animal Equity ha lanciato una petizione diretta a Alberto Balocco, Alessandra Balocco, Stefano Allasia, Rita Castaldi, Silvia Caffetti, Danila Pessa, al servizio clienti dell’azienda e ai consumatori. Nel corso dei mesi passati il dipartimento di sensibilizzazione aziendale di Animal Equality ha instaurato una conversazione con l’azienda al fine di ottenere un impegno pubblico a smettere di utilizzare uova provenienti da galline allevate in gabbia. Come dichiarato dall’Associazione però, l’azienda non ha mai dato una risposta significativa, limitandosi ad annunciare sul proprio sito: Per i nostri prodotti utilizziamo uova di galline allevate a terra.
In una nota stampa rilasciata da Animal Equity si legge: L’annuncio, che avviene in prossimità del Natale, è estremamente vago: non stabilisce una data, non chiarisce se l’azienda utilizzi esclusivamente uova di galline allevate a terra, e non precisa se la politica si riferisca solo alle uova in guscio oppure anche gli ovoprodotti utilizzati dall’azienda. Non sarebbe la prima volta che un’azienda pubblica un comunicato estremamente vago ed ingannevole sul proprio sito al fine di fare credere ai propri consumatori di comportarsi meglio di quanto faccia in realtà ed è per questa ragione che abbiamo motivo di credere che questo comunicato non sia veritiero ma che sia invece una mera operazione di marketing volta ad incrementare le vendite durante il periodo natalizio. Per questo motivo abbiamo deciso di iniziare una campagna volta ad informare i consumatori riguardo l’estrema vaghezza del comunicato di Balocco, la quale desta molti sospetti, e ad ottenere dall’azienda un comunicato che sia chiaro, trasparente, ed affidabile.
La nota di Animal Equity continua descrivendo le terribili condizioni in cui vivono le galline impiegate nell’industria alimentare: Le gabbie per le galline ovaiole costituiscono una delle peggiori forme di maltrattamento nei confronti degli animali allevati a scopo alimentare: l’assenza di luce naturale, il sovraffollamento, lo stato di reclusione estrema e l’aria resa irrespirabile dallo spesso strato di deiezioni stagnanti causano alle galline un fortissimo stress espresso sotto forma di cannibalismo, perdita delle piume e caduta della cresta. A causa di queste terribili condizioni di vita molte galline si ammalano e muoiono agonizzando ed i loro cadaveri vengono lasciati a decomporsi nelle gabbie in cui le compagne ancora vive continuano a deporre le uova destinate al consumo. Rinchiudere le galline in gabbia è una pratica crudele che i consumatori non sono più disposti a tollerare e le aziende concorrenti lo hanno già compreso. Aziende concorrenti del settore dolciario, come Galbusera, hanno già preso un impegno pubblico e serio a non approvvigionarsi più di uova provenienti da galline allevate in gabbia, ed è ora che anche Balocco faccia chiarezza su un tema importante come il benessere degli animali.
Photo Credits: Twitter
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