Qui la zampa

Frigg e Marley, Amstaff uccisi dallo Stato: Iceberg sarà la prossima?

La storia di Frigg e Marley, due Amstaff uccisi dallo Stato in cui vivevano solo per essere di razza, quella razza, ritenuta pericolosa

Qualche mese fa, Iceberg il Dogo Argentino sequestrato in Danimarca, doveva tornare tra le braccia del suo proprietario italiano. Ma questo non è successo. Quando è arrivato in quel paese straniero per lavorare, Giuseppe Perna non era a conoscenza delle leggi vigenti e nessuno lo aveva informato della Breed Specific Legislation che considerava la sua Iceberg fuorilegge. Per questo, ora, la cagnolona rischia la soppressione. Proprio come è successo a Frigg e Marley, due Amstaff. La loro storia, infatti, è esemplare.

In quanto Amstaff erano pericolosi

La Corte Suprema danese ha condannato a morte i cani Frigg e Marley e alle 17.15 di martedì 7 novembre sono stati abbattuti. I proprietari, Søren Bruun e Anders Bruun, hanno fatto tutto il possibile per salvarli e il processo è durato per tre anni. Secondo la polizia, i cani appartenevano alla razza Amstaff e andavano uccisi. Ma stando alla tesi dei proprietari e dei loro periti erano un incrocio e non appartenevano alla lista dei cani pericolosi.

Iceberg è italiana, non danese

La notizia è subito rimbalzata sul web e a commentarla è stato anche Perna dalle sua pagina social. Anche perché oggi, giovedì 9 novembre, in Danimarca è il giorno in cui si decide se Iceberg potrà essere salvata o no. “Allora ragazzi, ora sono serio più che serio, per tutti quelli che seguono il caso di Iceberg. Lasciate Frigg e Marley fuori. Loro erano danesi. Non facciamo il gioco dei danesi che ci vogliono provocare. Per favore smettete di parlare di Frigg e Marley per due giorni. Ragazzi, voi non sapete cos’è il dolore. Io capisco quei ragazzi perché quei ragazzi hanno provato lo stesso mio dolore. Quindi per favore smettete. Non vogliamo che Iceberg faccia la stessa fine di Frigg e Marley”. Il che se da un lato è comprensibile, visti i tanti mesi di sofferenza, dall’altro non si può ignorare la crudeltà di un gesto simile.

Photo Credits Facebook

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Valeria Marucci

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