Battuta di caccia finita male: cinghiale uccide un cane e ferisce il cacciatore

Durante una battuta di caccia a Bibbona, in provincia di Livorno, un cinghiale  braccato ha gravemente ferito un cacciatore e ucciso uno dei cani della squadra di caccia.  

L’ennesimo incidente durante una battuta di caccia è avvenuto nel comune di Bibbona, in provincia di Livorno, in Toscana. La squadra di caccia Bibbona 1, che si trovava in zona Ceppatello, ha avvistato un esemplare maschio di cinghiale di circa 90 kg. L’animale, sentendosi braccato, per difendersi, ha gravemente ferito uno dei cacciatori, colpendolo ad una gamba. Ha inoltre ucciso uno dei cani della squadra di caccia e ferito altri tre cani che sono riusciti a scappare. Il cinghiale è stato infine impallinato e ucciso dal cacciatore che era stato ferito.

Non è il primo incidente che avviene durante questo genere di battute di caccia; basti citare l’episodio avvenuto circa un anno fa nei boschi della Romita di Pianello, nel comune di Cagli, in provincia di Pesaro e Urbino, dove un cacciatore di cinghiali di 62 anni fu ferito all’inguine e morì dissanguato. Spesso, si tende erroneamente a considerare i cinghiali come animali dall’indole particolarmente aggressiva, ma, a differenza di quanto si pensi, possono diventare pericolosi soltanto se temono di essere attaccati o se avvertono che il loro habitat è invaso da estranei.

Avvicinarsi troppo a questi animali è senza dubbio un serio rischio per l’uomo, sia per il loro peso, che può raggiungere i 100 kg, sia perché, durante un attacco, possono ferire gravemente organi vitali e provocare involontariamente la morte. Per questo motivo, molti etologi e animalisti consigliano di stare alla larga dai cinghiali e in particolare dalle femmine, che, con il loro istinto protettivo con i cuccioli, possono essere diventare molto pericolose. Ciò che si dovrebbe abolire definitivamente è la caccia, in tutte le sue forme e si spera che presto siano emanate leggi per porre fine a quello che viene considerato, non si sa a che titolo, uno “sport”, ma che in realtà è solo una crudeltà autorizzata contro gli animali.

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