Un’albergatrice di Jesolo, Franca Franzi, grande amante dei cani, è morta lasciando un’ingente somma a un canile. Ma i soldi sono bloccati da quasi 2 anni
Franca Franzi amava il suo lavoro, la sua famiglia e i cani. Non solo i suoi, però. Lei voleva aiutare quelli meno fortunati, costretti a vivere nei canili. Infatti, quando questa albergatrice di Jesolo è scomparsa nel maggio 2016, è proprio a questi 4 zampe che ha voluto fare delle donazioni: la prima al canile di San Giuliano, pari a un quarto del valore dell’hotel 4 stelle fronte mare Cavalieri, il secondo al Comune di Jesolo per contribuire al 50% alla costruzione di un canile ex novo. Il tutto per un valore stimabile intorno al milione di euro.
Il canile, però, non c’è
Purtroppo, però, il gesto della donna di 81 anni potrebbe non andare come lei stessa aveva sperato. Soprattutto per quanto riguarda il canile inserito nel parco di San Giuliano. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero, infatti, il lascito è un legato testamentario, ossia una donazione legata all’esistenza della struttura: senza quella, sarebbe difficile reclamare quell’eredità, che potrebbe essere pretesa dai parenti. La prima a denunciare la situazione è stata Silvana Tosi, consigliera comunale della Lega Nord, e gli stessi volontari della Associazione Veneta Zoofila (Avz), che non solo gestiscono ma sono anche proprietari del ricovero costruito su terreno pubblico.
Una controversia che dura nel tempo
La Giunta veneziana vorrebbe ristrutturare il rifugio di San Giuliano e ha fatto partire le operazioni di trasferimento dei primi animali in un altro canile: nel bilancio di previsione per il 2018 ha stanziato un milione e 400mila euro proprio per la costruzione di un primo lotto. Soldi pubblici che potrebbero essere risparmiati grazie alla donazione che potrebbe essere anche di importo superiore. Per questo la consigliera Tosi ha scritto al sindaco Luigi Brugnaro una lettera in cui chiede il rinvio dell’abbattimento del canile di San Giuliano, che anche se versa in condizioni fatiscenti, grazie al denaro dell’albergatrice potrebbe tornare operativo. Per ora, però, se tutto rimane come stabilito, l’ultimo desiderio di Franca non verrà rispettato. E a pagare, inutilmente, saranno ancora una volta i cittadini.
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