A Rimini, poco distante dalla costa, dei pescatori hanno avvistato e filmato uno squalo bianco che si è avvicinato alla loro imbarcazione seminando panico.
Sgomento e terrore a Rimini, dove è stato avvistato un enorme squalo bianco. L’animale, lungo circa 3 metri e mezzo, è comparso all’improvviso vicino a un’imbarcazione che si trovava a soli 15 miglia dalla costa. Quando gli occupanti dell’imbarcazione hanno lanciato l’allarme inizialmente tutti hanno pensato a uno scherzo, ma non si trattava affatto di una bravata e lo squalo è stato filmato dai pescatori, i quali hanno notato anche la presenza di pesci pilota, che vivono in rapporto simbiotico con lo squalo e nuotano nella sua bocca per nutrirsi dei residui di cibo rimasti tra i denti, dei parassiti e finanche dei suoi escrementi. È singolare che questi pesci non vengano mai attaccati dallo squalo proprio perché costituiscono un insostituibile meccanismo di pulizia.
Anche dei turisti hanno immortalato lo squalo con i loro telefoni cellulari e ciò testimonia che lo squalo era vicinissimo alla spiaggia ed era chiaramente visibile anche da terra. Questo incontro “ravvicinato”, nonostante lo spavento, non ha fortunatamente avuto conseguenze e lo squalo si è poi allontanato al largo senza alcun intento aggressivo. Certo sorprende constatare che le nostre coste non sono immuni da questo tipo di presenze, peraltro non inusuali nel Mar Mediterraneo, dove sono stati ritrovati tantissimi esemplari di Carcharodon carcharias, sebbene in territori nostrani la diffusione degli squali, un tempo piuttosto stabile e costante, è oggi nettamente diminuita.
L’ultimo studio scientifico in materia, pubblicato sulla rivista americana Fish Biology and Fisheries e realizzato da un team di ricercatori di cui fanno parte gli italiani Ginevra Boldrocchi (Nova Southeastern University, Florida), Tiziano Storai e Luca Zinzula (Centro Educazione Ambientale e Sostenibilità, Laguna di Nora), ha messo in luce la distribuzione, l’ecologia e stato dello squalo bianco nel Mediterraneo sulla base di una raccolta di avvistamenti e ritrovamenti effettuati in aree specifiche, partendo addirittura dal 476 d.C. fino ai giorni nostri.
L’analisi ha evidenziato che lo squalo bianco è distribuito maggiormente nel Mediterraneo occidentale, in particolare nell’Adriatico e nel canale di Sicilia, con una frequenza di apparizioni più alta nel periodo estivo. Dalla ricerca è inoltre emerso che la maggioranza degli squali avvistati in queste aree sono giovani esemplari e ciò farebbe supporre che le nostre coste costituiscano delle nursery areas, in cui le femmine gravide partoriscono e dove i piccoli trascorrono le prime fasi della loro vita. Al di là dei dati scientifici, tuttavia, desta sicuramente preoccupazione la possibilità di trovarsi faccia a faccia con uno dei più grandi e temibili predatori del pianeta.
Photo Credits: Twitter/YouTube
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