Shock nella casa zoo: sequestrati 38 gatti, 18 cani, 4 conigli e 2 capre

In casa di una coppia nel milanese le forze dell’ordine hanno ritrovato una specie di zoo, tra cani, gatti, capre, pappagalli e tartarughe d’acqua

Una storia di degrado, incuria e maltrattamento ai danni degli amici animali arriva dalla provincia di Milano. Nell’abitazione di una donna e del suo compagno, entrambi cinquantunenni, a Senago, le forze dell’ordine hanno trovato segregati 38 gatti e 18 cani, in condizioni fisiche a ambientali pessime e visibilmente sofferenti. Come se non bastasse, in casa c’erano anche 4 conigli, 2 capre, 4 pappagalli e 2 tartarughe d’acqua. Le due persone sono state indagate e la signora è attualmente ricoverata in ospedale, in cattive condizioni psichiche.

La casa zoo in uno scenario apocalittico

Le indagini, condotte dal pubblico ministero Maria Letizia Mocciaro, hanno fatto emergere una situazione al limite dell’incredibile. Apocalittico lo scenario che si è presentato agli occhi delle forze dell’ordine, che hanno trovato uno dei cani con un topo morto in bocca. La camera matrimoniale pullulava di animali, il letto a due piazze era diventato una sorta di mangiatoia per gatti, che vivevano in promiscuità con i cani. Mentre in bagno erano stati stipati 4 micini, rinchiusi senza possibilità di uscire. E le lettiere erano piene di deiezione e urine, cibo andato a male, rifiuti, il tutto decisamente maleodorante.

Le capre rinchiuse in una gabbia

In cucina erano stipati 10 cani e 4 pappagalli, in pessime condizioni e spaventati. Le 2 capre di notte venivano rinchiuse in un box-cantina, mentre di giorno stavano in una gabbia costruita con materiale di risulta. Ad avvertire la polizia una donna, vicina di casa della coppia, a cui era stato chiesto di dare da mangiare agli animali e che si era trovata di fronte lo zoo. Ora tutti gli animali sono stati portati via e affidati su disposizione della procura a strutture idonee che ne garantiranno le corrette condizioni di benessere e dove verranno sottoposti a visite veterinarie. Ma il dubbio rimane: come hanno fatto ad accumularne così tanti?

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