L’eterocromia è una caratteristica somatica molto diffusa nel mondo animale. Ecco quali sono gli aspetti e le curiosità di questo particolare fenomeno.
Con il termine eterocromia si intende quella caratteristica somatica per cui un individuo presenta una colorazione differente di due parti del corpo omologhe, in particolare degli occhi. Tale caratteristica interessa particolarmente il mondo animale e si manifesta il più delle volte sin dalla nascita. La colorazione degli occhi è determinata dalla quantità di melanina presente nell’iride. Quando l’animale presenta gli occhi con due pigmentazioni differenti significa che le iridi hanno percentuali distinte di melanina. Esistono due tipi di eterocromia: quella iridium, quando l’animale presenta occhi dal colore diverso, e quella iridis, quando lo stesso iride presenta due tonalità differenti.
L’eterocromia nei cani
L’eterocromia nei cani è meno diffusa rispetto ai gatti e le razze che tendono ad avere tale caratteristica sono: Siberian Husky, Catahoula Leopard Dog, Pastore Australiano, Foxhounds americano, Alaskan Malamute e Shih Tzu.
L’eterocromia nei gatti
A differenza dei cani, il numero di gatti eterocromi è senza dubbio maggiore. Le principali razze che presentano questa caratteristica sono: Gatto d’Angora turco, Persiano, Bobtail giapponese, Turco Van, Khao Manee, Sphynx e British Shorthair. Uno dei gatti eterocromi più famosi al mondo è Venus, poiché oltre ad avere gli occhi di colore diverso, ha la faccia è metà nera e metà rossa. Una caratteristica piuttosto singolare che l’ha reso una vera e propria star del web.
Quando l’eterocromia si manifesta tardivamente
La tonalità definitiva del colore degli occhi di cani e gatti si manifesta fra le 7 e le 12 settimane di vita. Se l’eterocromia si manifesta in età adulta è possibile che l’animale soffra di uveite, ossia di un’infiammazione delle tonache dell’occhio: (sclera, cornea e retina).
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