Trovano un Pit Bull che sta mordendo un bambino. Ma la verità è un’altra

Il Pit Bull Buddy è stato accusato di aver aggredito un bambino di 9 anni. Ma la verità era ancora più sconvolgente

Da carnefice a eroe. Il protagonista inconsapevole di questa storia tragica è un Pit Bull, di nome Buddy. Siamo in Australia, precisamente nel Nuovo Galles. Una donna chiama la polizia per una denuncia: il suo cane, Buddy appunto, ha morso il figlio di 9 anni e lo ha trascinato nel fiume, rischiando di farlo affogare. Gli agenti partono subito in soccorso di quella che sembra essere la richiesta d’aiuto di una mamma disperata. I poliziotti riescono a immobilizzare il 4 zampe, trovato mentre cercava di mordere il piccolo, e lo trascinano di peso nel canile della città. La sua fine sembrava segnata: Buddy era stato giudicato da tutti pericoloso e sarebbe stato soppresso a breve. Ma la vicenda non è andata così come raccontata dalla signora.

Una sconvolgente verità

La verità, infatti, l’ha detta poi il ragazzino salvato. La sua mamma era uscita di prigione solo qualche mese prima e, a quanto pare, avrebbe deciso di sbarazzarsi di lui e del fratello minore. Il primo tentativo, con il più piccolo, solo 5 anni, è andato purtroppo a buon fine, con un annegamento. Poi, il tentativo di ripetersi, senza riuscirvi grazie all’intervento di Buddy che per salvare il suo piccolo proprietario ha attaccato la donna, per poi gettarsi nel fiume per cercare di portarlo fuori dall’acqua. Ecco spiegato perché lo stava mordendo.

Arresta e denunciata la mamma omicida

La criminale è stata ovviamente arrestata e denunciata per omicidio e tentato omicidio. Il suo destino è la prigione, dalla quale ci auguriamo non esca più. La notizia ha fatto rapidamente il giro di tutta l’Australia, indignando e allo stesso tempo commuovendo l’opinione pubblica, che si è mobilita in Rete per far tornare a casa l’eroe a 4 zampe. È stata lanciata una vera e propria petizione, pressoché plebiscitaria e Buddy alla fine ha potuto rivedere il suo amato bambino. Nel frattempo, il piccolo è stato preso in custodia dai nonni, che da tempo avevano segnalato alle autorità competenti la brutta situazione dei nipoti. Purtroppo non sono intervenute in tempo.

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