L’azienda svedese Klarna, dopo aver lanciato in rete, per una campagna pubblicitaria, il video Smooth (The swim) che raffigura un cane virtuale, ha ricevuto molte richieste da persone che ne volevano uno. In realtà il cagnolino non esiste, è stato creato al computer da software avanzati.
SMOOTH
Tutti cercano L’Isola che non c’è… ma non tutti sanno che esiste anche il cane che non c’è ed è quello creato virtualmente dalla società svedese Klarna, un colosso europeo nel campo dei pagamenti online. Le grandi aziende internazionali, si sa, investono molto nelle campagne pubblicitarie e in quella lanciata su YouTube, dal titolo Smooth (letteralmente liscio, semplice, facile), come metafora di quanto “smooth” possano essere i pagamenti attraverso la nota società fondata nel 2005 a Stoccolma, è stato scelto un cagnolino dal pelo folto e lunghissimo che nuota sott’acqua in una piscina in modo molto evocativo.
QUANDO È “NATO” IL CAGNOLINO
Il cagnolino in realtà è stato creato interamente al computer attraverso software digitali di ultima generazione ed è stato “presentato” in rete con la prima apparizione del video Smooth (The swim) su YouTube il 28 febbraio 2016. Dopo la creazione del profilo Instagram della società, il video è stato rilanciato ed è diventato virale per un motivo davvero inaspettato: la società è stata sommersa di richieste per avere informazioni su che cane fosse e tutti ne volevano uno. La gente ci ha inviato delle mail dicendo che ne volevano uno e qualcuno ci ha chiesto dove poterlo comprare ‒ ha raccontato David Sandström, responsabile marketing dell’azienda.
IL CANE CHE NON C’È
Il cagnolino raffigurato nel video somiglia a un levriero afgano per il suo lunghissimo pelo, che tuttavia richiama anche la lunga e folta chioma di una donna, sebbene abbia il musetto che ricorda anche uno yorkshire, ma di fatto è un solo cane virtuale. Un occhio più attento avrebbe infatti notato che non nuota assolutamente come un cane vero e che le sue sembianze sono tutt’altro che realistiche, ma forse di questi tempi c’è bisogno di sognare e l’immaginazione talvolta prende il sopravvento. Tuttavia, verrebbe da suggerire che, invece di cercare il cane che non c’è, sarebbe molto più saggio e nobile salvare la vita ai cani che invece ci sono, adottando ad esempio un cucciolo o un cane adulto o anziano bisognoso in uno dei tanti affollati canili d’Italia.
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