In Spagna, sulla spiaggia di Calella, a circa 55 chilometri a nord di Barcellona, è stato ritrovato un esemplare di tartaruga liuto dalle dimensioni record. Il gigantesco rettile marino misura due metri di lunghezza e pesa circa 700 kg.
Un esemplare gigantesco
A Barcellona, sulla spiaggia di Calella, è stato trovato un esemplare gigante di tartaruga liuto. Il corpo privo di vita dell’animale ha attirato l’attenzione di alcuni passanti per le sue dimensioni da record: due metri di lunghezza per 700 kg. Data la sua straordinaria mole, per sollevarla e portarla via dalla spiaggia, è stato necessario l’intervento di una gru. Non è stato possibile appurare le cause precise del decesso, poiché, come ha riferito il quotidiano spagnolo El País, il corpo era in un avanzato stato di decomposizione e ciò ha reso impossibile procedere con l’esame autoptico presso la Facoltà di Veterinaria dell’Università di Barcellona.
Il parere degli esperti
Il ritrovamento del gigantesco rettile marino ha sorpreso tutti, poiché si tratta di una specie insolita per la costa catalana. Secondo il parare del biologo Pere Alzina è probabile che vi sia una zona di nidificazione nel Mar Mediterraneo, poiché è il secondo esemplare avvistato in meno di un mese nella stessa area. È tra le specie di tartaruga più a rischio − ha riferito Marina Andrés, veterinaria della Fundación CRAM, organizzazione senza fini di lucro che si occupa della tutela degli animali marini. Non è comune, ma neanche così raro osservarle nel Mediterraneo − ha affermato la ricercatrice, citando l’episodio del 2011 quando fu trovato un altro esemplare spiaggiato dal peso di 420 chili, che rimase intrappolato tra corde e catene di boe.
La tartaruga marina più grande al mondo
La tartaruga liuto (Dermochelys Coriacea) è la più grande tra le tartarughe marine. Questi animali sono soliti nuotare nei mari di acqua calda o temperata; per questo motivo la presenza dell’esemplare spiaggiato a Barcellona è piuttosto insolita. In genere queste tartarughe si avvicinano alle coste per procurarsi il cibo, ma spesso rischiano di morire impigliate tra le reti dei pescatori o per l’ingestione di materiale plastico disperso in mare.
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