Un cane, che forse somiglia più a una capra, per anni non ha trovato famiglia perché troppo brutto. Ora ha 23 anni e vive felice con una donna che lo ama
Troppo brutto per venire adottato. Ma alla fine tutto è bene quel che finisce bene. L’attore principale di questa storia che ci arriva dagli Stati Uniti è Billy Goat, un cane di 23 anni, le cui sembianze lo fanno assomigliare molto a una capretta. Da qui il motivo per cui è stato chiamato in questo modo (“goat” in inglese significa capra, ndr.). Nessuno lo ha mai voluto adottare, ma lui nonostante questo è stato sempre un cagnolino sereno. Nel 2006, quando aveva 12 anni, fu portato in un rifugio di Los Angeles. I suoi proprietari lo avevano abbandonato, senza pensarci troppo. Da allora ha vissuto lì, in molti si sono interessati a lui ma nessuno lo ha mai preso. La motivazione? “Non è bello, non sembra un cane…”. Si è anche ammalato di polmonite, e vista la sua età si pensava che presto sarebbe stato fatto morire con una puntura per evitargli ulteriori sofferenze.
Ma poi, una donna che vedendolo, si è innamorata di lui, di quel muso molto peloso, di quella barbetta simpatica, dei suoi denti sporgenti e delle sue orecchie lunghe. Un vero e proprio colpo di fulmine che ha catturato il cuore di Julia Chadwik. “Mentre passavo fra le gabbie – ha dichiarato la sito The Dodo – ho notato un piccolo e malandato corpo sdraiato a terra che ormai sembrava senza vita. Sono subito corsa da lui e lì ho scoperto che era gravemente malato”. La donna, amante degli animali, non aveva intenzione di prendere un cane, ma si è adoperata per curarlo e salvargli la vita. La sua tenacia è stata premiata.
“Tutti dicevano che era troppo brutto – ha proseguito – a me non pareva così. In lui vedevo voglia di vivere e speranza di essere amato come meritava”. Così, visto che nessuno lo voleva, Julia lo ha preso con sé, adottandolo. Billy Goat è guarito. Oggi la sua veneranda età si fa sentire, ha l’artrosi e sta perdendo la vista, ma per lei rimane sempre “un piccolo ragazzo davvero speciale, che continua a dare e a riempirmi le giornate. Incredibile”. La donna, dopo quell’incontro, è andata ancora oltre, fondando The Pepper Foundation. Di che si tratta lo possiamo leggere dal profilo Linkedin: “The Pepper Foundation è un’associazione no-profit che si dedica a salvare vite di animali vecchi, offrendo loro ricoveri. La nostra missione è riabilitare questi animali, e li mettiamo in case dove regna l’amore. Noi crediamo che ogni animale merita una seconda opportunità!”.
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