“Eating animals” è il documentario prodotto dall’attrice Natalie Portman che cerca di fare luce sugli allevamenti intensivi e sui danni dell’inquinamento atmosferico. Si tratta della trasposizione cinematografica del saggio “Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?” di Jonathan Safran Foer.
L’attrice e regista Natalie Portman è la produttrice di Eating animals: un documentario che mira a sensibilizzare le persone sul triste argomento degli allevamenti intensivi su animali. La celebre attrice, dopo aver letto il saggio Se niente importa. Perché mangiamo gli animali? dello scrittore statunitense Jonathan Safran Foerdello, ha deciso di contattarlo personalmente per realizzare questo progetto. Scopo del documentario, come nel caso del saggio scritto nel 2009, è quello di rendere noti gli innumerevoli abusi e maltrattamenti che avvengono quotidianamente all’interno degli allevamenti intensivi e di evidenziare la questione dello sfruttamento delle risorse del pianeta e dell’inquinamento atmosferico strettamente connessa alla produzione di carne e derivati.
Eating animals, che non è ancora arrivato nei cinema italiani, hai recente debuttato al Telluride Film Festival di Colorado ed è stato molto apprezzato. Il regista del cortometraggio, Christopher Dillon Quinn, ha raccontato di essere riuscito ad entrare negli impianti di trasformazione degli alimenti, in modo da mettere in luce le modalità in cui il cibo viene prodotto. È stato rischioso ed è strano essere chiamato “terrorista” dalle persone – ha dichiarato in un’intervista – Voleva essere un modo per far aprire gli occhi su cosa sia l’allevamento oggi, anche se spesso la gente preferisce non saperlo.
Jonathan Safran Foerdello, l’autore del saggio, è molto entusiasta del progetto di Natalie Portman e ha affermato: Sono davvero soddisfatto del modo in cui il documentario si ispira al libro, anche perché un’immagine in movimento può catturare il cuore di qualcuno in un modo diverso, non migliore o peggiore, rispetto al modo in cui può farlo un libro. Natalie Portman e il regista Christopher Dillon Quinn sperano che le immagini forti di questo documentario riescano finalmente a sensibilizzare le persone e a sconfiggere l’indifferenza dinanzi alle torture inflitte agli animali.
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