Giovedì 31 agosto inizierà dell’Eid al-Adha, ossia la festa del sacrificio per la quale, secondo la tradizione islamica, saranno sgozzati migliaia di animali. L’Onorevole Brambilla, Presidente del Movimento Animalista, si oppone e dice no alla macellazione rituale.
A pochi giorni dal tramonto del 31 agosto, inizio dell’Eid al-Adha, la festa islamica del sacrificio, il Movimento Animalista ribadisce la condanna della macellazione rituale, chiede l’abolizione della legislazione che la consente e sollecita intanto le autorità a garantire l’assoluto rispetto della normativa vigente, che ammette questa pratica crudele e cruenta solo in un macello autorizzato, non nella forma familiare e fai-da-te, purtroppo molto diffusa. Lo scrive in una nota la Presidente Nazionale del Movimento Animalista, On. Michela Vittoria Brambilla.
In occasione di questa ricorrenza i musulmani uccidono un animale (bovino, ovino, caprino o camelide), integro e adulto, che deve morire per sgozzamento, con recisione della giugulare. Il sangue deve colare completamente a terra. Solo in Italia – sottolinea l’On. Brambilla – saranno decine di migliaia gli animali che perderanno la vita in questo modo, perché lo stordimento preventivo è vietato dal rito. A noi animalisti tutta questa sofferenza sembra il contrario di una festa. Perciò cambieremo la legge, non appena avremo la forza di farlo, visto che la politica finora non ne è stata capace. Nel frattempo chiediamo alle autorità, e in particolar modo ai sindaci, di vigilare attentamente sul rispetto delle norme.
In tal senso un importante segnale di fermezza viene dal sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, che ha deciso ha deciso di non concedere il Palasport per la celebrazione di Eid al-Adha: la domanda della comunità islamica, con la quale il Comune ha un contenzioso, è stata presentata in ritardo. Ne siamo soddisfatti ‒ afferma Paola Borgonovo, responsabile cittadina del Movimento Animalista e consigliere comunale ‒ Il sindaco ha fatto benissimo ad agire, anche appellandosi ad aspetti formali: siamo assolutamente contrari a qualsiasi festa o rituale religioso che comporti il sacrificio di animali.
La responsabile regionale Tatiana Valtorta ha aggiunto: Un conto è assicurare la libertà religiosa, altro trasformare il Palasport in un grande macello, nel teatro di uno spaventoso massacro di animali, costretti a lunghissime agonie. Del resto – continua Brambilla – non potrà mai esserci integrazione se non vi è rispetto delle nostre leggi, tradizioni e sensibilità da parte di coloro che vengono nel nostro paese. Si tratta di un punto di partenza imprescindibile, sia per quanto riguarda i diritti degli animali che tutti gli altri principi che ispirano la nostra società.
Photo Credits: Press Office Onorevole Michela Vittoria Brambilla
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