Terremoto a Ischia: un cane veglia le macerie. Lo scatto diventa virale

Dopo il terribile terremoto di Ischia, uno scatto sta diventando virale in Rete: è quello che ritrae un cane dallo sguardo triste accucciato sulle macerie

Un cane dal pelo arruffato e uno sguardo tristissimo, accucciato sulle macerie di quella che, forse, una volta era casa sua. È questa la foto che in queste ultime ore sta diventando virale in Rete come “simbolo” del terremoto che il 21 agosto scorso ha devastato l’isola campana, uccidendo due donne e ferendo una quarantina di persone. E se non si placano le polemiche per le responsabilità di una zona costruita là dove non si sarebbe potuto, uno scatto ci riporta alla realtà delle cose ed esprime in sé tutta la sofferenza di un Paese ferito ancora una volta dalla violenza della natura.

A Ischia il cane come simbolo

A quasi un anno dalla scossa che devastò il centro Italia, un’altra volta il nostro Belpaese si trova in ginocchio di fronte a un evento che non si può prevedere, ma si può limitare: un terremoto. E un’immagine vale più di mille parole. “Quella che vedete è una foto che spero ricorderemo almeno per qualche tempo: un cane è accucciato accanto alle macerie – scrive su ilmattino.it Antonio Pascale – Siccome siamo portati a proiettare i nostri sentimenti sugli animali, è naturale pensare che il cane stia vegliando la casa, anche lui affranto per il terremoto e i crolli“.

Gli animali sono moltiplicatori di empatia

“Che lo sia davvero o non lo sia per niente, non ha importanza – aggiunge il giornalista – perché foto e momenti come questi sono moltiplicatori di empatia”. Il perché è presto detto: gli animali domestici e i cani in primis per gli esseri umani farebbero di tutto e, come tante storie che raccontiamo ogni giorno tra le nostre pagine, darebbero anche la vita per coloro che amano. Basti pensare che, come ha raccontato Lilli Lauro, consigliera regionale e comunale di Genova, che era a Ischia la sera del terremoto: “I cani improvvisamente hanno abbaiato tutti insieme, senza un apparente motivo, poi il forte vento e la scossa”. Volevano avvisare i loro umani del pericolo, solo che non hanno fatto in tempo. Fatto sta che, di certo, come afferma ancora il repoter campano, quando fra un po’ di tempo l’attenzione sui fatti di Ischia sarà scesa come ahimè accade fisiologicamente, potremmo utilizzare ancora questo scatto per ricordarci di una cosa: “è possibile salvarsi da un terremoto. Si può fare”. E bisogna lavorare tutti insieme per arrivare a farlo.

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