Salva un cucciolo dall’immondizia e lo alleva: ma è senza casa e lavoro e vogliono toglierglielo

La storia di Andrea, un ex militare di 52 anni che vive solo a Grosseto con il suo cucciolo salvato dall’immondizia. Ora è senza casa e lavoro e vogliono portarglielo via

Lui lo chiama “Busto”, ovvero “Robusto”, perché è forte, un combattente nato, un sopravvissuto. Quando Andrea lo ha trovato, quel cucciolo bianco e nero aveva solo pochi giorni: qualcuno lo aveva gettato via con l’immondizia e lui ha deciso di salvarlo. Così lo ha allattato con una siringa senza ago, l’ha coccolato quando ne aveva bisogno ed è diventato la sua “mamma”.

Il cucciolo era immerso nell’immondizia

La loro storia, come scrive Il Tirreno, comincia una notte di inizio estate. Sono le 2 del mattino, in zona Rugginosa a Grosseto. Andrea, un ex militare di 52 anni che voleva fare l’autista, dorme in un giaciglio di fortuna non lontano da un canale. All’improvviso si sveglia perché sente il rombo del motore di un’auto, poi una frenata e poi qualcosa gli cade quasi addosso. Si tratta di un sacco di plastica nero che, però, si muove. Così lo apre: dentro ci sono delle bottiglie di vetro e un cagnolino piccolissimo che si agita. Dopo un volo di quasi 5 metri è ancora vivo e sembra stare bene.

I due ora sono inseparabili

Da quel momento Andrea e Busto sono diventati inseparabili. Oggi il piccolo ha circa 3 mesi, e la loro vita è serena anche se non è semplice. Infatti, Andrea purtroppo ora non ha né lavoro né casa. Sopravvive grazie alla carità dei passanti. “Il 90 per cento di quello che mi danno, io lo spendo per lui – ha detto Andrea al quotidiano – Veterinario, guinzaglio, cuscino, trasportino… Mi compro da mangiare? Se risparmio 50 centesimi, li metto da parte per lui”.

Vogliono separarli

Ma qualcosa sta per cambiare. “La volontaria di un’associazione è venuta a controllare come lo tengo – ha continuato Andrea – e mi ha detto che sarebbe meglio che lo dessi a loro per metterlo in adozione“. Ma lui non ne vuole sapere. “Se mi tolgono lui combatto e a quel punto non avrò più nulla da perdere”. La domanda, quindi, sorge spontanea: è giusto separarli o si possono aiutare cane e proprietario in un altro modo? Speriamo che si trovi presto un’altra soluzione.

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