Nella rubrica settimanale di Velvet Pets un esperto potrà risolvere i dubbi sulla salute dei vostri amici a quattro zampe. Questa settimana parleremo della micoplasmosi nelle tartarughe.
Tra le malattie più diffuse tra le tartarughe troviamo la micolplasmosi, un’infezione sistemica causata dai micoplasmi (mollicutes) ossia da batteri appartenenti all’ordine dei Mycoplasmatales e alla famiglia Mycoplasmataceae. Tale agente infettivo è responsabile di epidemie di URTD (Upper Respiratory Tract Disease). La micoplasmosi è una patologia dall’elevato tasso di mortalità poiché è molto difficile da individuare e soprattutto da trattare.
Come per altri tipi di infezione, la micoplasmosi viene trasmessa principalmente per via diretta da esemplari affetti dalla malattia o da portatori sani. Anche le condizioni di stress ambientale come il sovraffollamento, i viaggi troppo lunghi o i cambi continui di ambiente contribuiscono notevolmente alla diffusione dell’infezione.
Le tartarughe affette da micoplasmosi iniziano a presentare alcuni problemi all’apparato oculare e respiratorio. Tra i sintomi più facilmente individuabili: scolo nasali, starnuti convulsivi, difficoltà respiratorie e congiuntivite mono o bilaterale. Poiché le vie aeree vengono subito invase dalle cellule infiammatorie, queste causano un’immediata perdita di funzioni fondamentali quali l’olfatto. L’infezione batterica può portare alla morte nel caso in cui la tartaruga non sia più in grado di alimentarsi. Anche se il soggetto infetto inizia una terapia adeguata per debellare i micoplasmi, tale sintomatologia può avere delle riacutizzazioni nel tempo.
Una volta diagnostica l’infezione batterica, il soggetto infetto dovrà essere isolato da eventuali altri esemplari. Dovrà soggiornare in un ambiente asciutto che dovrà essere costantemente sterilizzato con l’ipoclorito di sodio al 3%. In base allo stadio della malattia il veterinario stabilirà una cura a base di antibiotici e fluidoterapie.
Le tartarughe che riescono a sopravvivere alla malattia rimangono per sempre portatrici del micoplasma e per questo motivo non possono stare a contatto con altri simili.
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