Tutto sul sauro più diffuso e allevato nelle nostre case, tanto elegante quando docile. Dopotutto chi non vorrebbe un drago per amico?
Quali sono i motivi del successo di questo rettile che in molti ormai considerano alla stregua un affettuoso animale domestico? Senza dubbio l’aspetto gioca un ruolo rilevante: con la sua “barba” di spine, il muso ben proporzionato e gli occhi vispi la Pogona Vitticeps (questo il nome scientifico del drago barbuto) è uno dei sauri più belli. In più, è molto docile, si abitua bene all’uomo, non è affatto pericoloso né tantomeno velenoso ed è più facile da allevare ed educare rispetto a molti altri suoi “parenti”.
La pogona (nome scientifico) proviene dagli ambienti desertici dell’Australia e deve il suo nome dal collare di spine che si può osservare sul collo, che assomigliano a una barba. Spine che sono diffuse anche su fianchi e testa, quasi a formare una corona. Le dimensioni possono variare dai 30 centimetri fino ad arrivare ai 60, con un colore generalmente grigio-marrone anche se il perfezionamento degli incroci in cattività ha dato ormai spazio a sfumature anche molto più accese e brillanti. Fra le otto specie presenti nel genere pogona, la Vitticeps è quella più diffusa fra chi li alleva. Come detto, i draghi barbuti sono mansueti, affettuosi e docili e, se allevati con cura e attenzione, possono essere educati a interagire con l’uomo. Sono animali curiosi e fra le loro caratteristiche scoprirete alcuni movimenti che talvolta hanno funzioni sociali, quali lo scrollare la testa in alto e in basso, alzare una zampa anteriore in modo simile a un saluto, lo spalancare la bocca quando sono fermi a riscaldarsi presso la fonte di calore. In natura il drago barbuto vive in media 6/7 anni mentre, in cattività, se allevato in condizioni ottimali, può vivere anche oltre i 10 anni.
Nonostante sia facile da allevare, bisogna seguire comunque alcuni accorgimenti elementari per potergli permettere una buona vita. Innanzi tutto, quando sceglierete il vostro sauro presso il negozio di animali abbiate l’accortezza di identificarne uno che appaia vivace, privo di ferite o eventuali segni di malessere e che sia già di discrete dimensioni, partendo da una grandezza superiore ai quindici centimetri: avrete così la certezza di portarvi a casa un esemplare sano e arzillo che ha già superato le prime fasi di crescita. Indispensabile una buona circolazione dell’aria e una illuminazione attiva per più della metà della giornata, così come serve una fonte di calore che dovrà variare, come l’alimentazione, a seconda dell’età, con gli esemplari più giovani che avranno bisogno anche di 45 gradi mentre agli adulti ne basteranno anche dieci in meno. Per la notte sono sufficienti anche diciotto gradi.
Pur essendo onnivoro, il drago barbuto da giovane ha bisogno di un maggiore apporto di proteine mentre crescendo la sua dieta si bilancia. Un esemplare giovane mangerà circa il 50% di animali e la restante metà di vegetali, mentre un adulto si ciberà prevalentemente dei secondi. Meglio infine calcolare per bene le spese: oltre al costo iniziale che si aggira intorno ai 150 euro, bisogna mettere in conto il terrario (di almeno 150 litri di capienza) e la sua manutenzione, gli alimenti e qualche occasionale visita a un veterinario specializzato in animali esotici.
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