Perché c’è il preaffido prima dell’adozione? Lo insegna la triste storia di questo cane

Se lo chiedono sempre in tanti, soprattutto se non conoscono bene il mondo del volontariato animalista: perché è necessario il preaffido prima di dare in adozione un animale? Lo spiega la triste storia di questo cane salvato da Earth

Prima di dare in adozione un cane o un gatto, le associazioni animaliste serie, solitamente inviano un modulo conoscitivo a coloro che vogliono accogliere l’animale nelle loro case. Poi, prima dell’adozione vera e propria, è consigliato un periodo di preaffido che serve al cucciolo per ambientarsi e ai nuovi proprietari per capire se si è fatta la scelta giusta. Ma non solo. Serve anche alle persone che si sono occupate del 4 zampe per capire se davvero si è consegnato un essere vivente nelle mani di chi saprà accudirlo.

Per molti, questo iter è esagerato e ci sono quelli che lo criticano fortemente, come fosse un limite, come a dire “con tutti gli animali bisognosi che ci sono in giro, ci si mette pure a fare gli schizzinosi”. Invece, il preaffido serve eccome. A insegnarlo ancora una volta la triste storia di un cane che ora rischia la sua vita. A raccontarlo su Facebook è l’associazione Earth.

“In genere cerchiamo di tenere un linguaggio super partes ed educato, ma stavolta perdonateci qualche sbotto d’ira – si legge sul social – Questo cane ci è stato segnalato perché tenuto sotto il sole e senza riparo. Sul posto è andato il dirigente Simone Claudio Cimmino e la guardia Tiziana Laganà che è anche un’ottima veterinario. Hanno scoperto che il cane era stato dato in adozione circa due mesi fa da una “volontaria” (di nessuna associazione quindi solo una che gioca) di Gaeta. Contattata la stessa ha detto prima di averlo adottato dal canile, ma noi abbiamo appurato che non era vero, quindi di averlo “preso” ad una persona che lo maltrattava (senza chip o passaggi quindi rubato per quanto ne sappiamo). Lo ha mandato con una staffetta a Roma con un solo vaccino e senza alcuna visita veterinaria che attestasse lo stato di salute del cane”.

Il racconto prosegue: “Quando le guardie zoofile Earth sono andate sul posto il cane non era reattivo e non mangiava né beveva. È stato posto sotto sequestro e portato al sanitario dove si è provveduto a reidratarlo e a fare le prime indagini diagnostiche per capire di cosa soffra. Ora capiamoci bene: come non si può occuparsi di adozioni di bambini senza qualifiche, non si può e non si deve improvvisarsi “volontario” e mandare cani e gatti in giro per il mondo senza alcuna preparazione, senza avere alle spalle una associazione seria che fa formazione e senza rispettare né conoscere le norme”.

“Negli anni in cui Earth è attiva – hanno concluso i volontari – abbiamo visto più casi di maltrattamento ad opera di presunti animalisti che ‘salvavano’ animali e li stipavano in furgoni, garage, stanze e buchi di ogni genere facendoli anche morire di fame perché ‘non ce la faccio a sostenere i costi’ ma l’intento è buono! Allora udite tutti, un animale maltrattato non sente meno dolore o sofferenza perché l’intento è buono, muore esattamente nello stesso modo. Se volete seriamente aiutare gli animali scegliete una associazione seria che faccia formazione, seguite i corsi, imparate le norme sanitarie e legali per la movimentazione degli animali e poi agite, altrimenti il vostro non e’ volontariato ma un hobby sulla pelle degli animali.

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