Si è svolta stamattina la fase conclusiva del processo agli assassini del Cane Angelo, barbaramente seviziato e ucciso a Sangineto nel giugno 2016. I quattro imputati sono condannati a 16 mesi con la sospensione della pena ma con l’obbligo di svolgere sei mesi di lavoro di pubblica utilità.
Si è svolta stamattina l’ultima udienza del processo agli imputati accusati di aver seviziato e barbaramente ucciso il cane Angelo il 24 giugno 2016 a Sangineto. Il giudice monocratico del Tribunale di Paola si è riunito in Camera di Consiglio per emettere la sentenza di primo grado. Gli imputati avevano, in occasione della prima udienza, lo scorso 27 aprile, chiesto il rito abbreviato, che avrebbe comportato una riduzione della pena, ma, nel corso della seconda udienza, svoltasi il 18 maggio 2017. Il PM aveva respinto l’istanza e, nella sua arringa, aveva chiesto un anno e 4 mesi di reclusione ciascuno.
L’accusa è di aver: In concorso tra loro e con crudeltà e senza necessità di un medesimo disegno criminoso, torturato un cane randagio, catturandolo, impiccandolo ad un albero, stringendogli una fune intorno al collo, colpendolo ripetutamente e con violenza con una spranga fino a cagionare la sua morte. Il tutto riprendendo la scena in un video successivamente pubblicato su Facebook. Il giudice nella seconda udienza aveva ha rigettato la richiesta di “messa alla prova ai servizi sociali”, che avrebbe potuto portare alla sospensione del procedimento, dunque il processo è andato avanti sino alla sentenza finale.
I quattro imputati erano assenti in aula e non si sono presentati in Tribunale. Nel corso dell’udienza alcuni legali hanno chiesto al giudice incaricato di decretare la sentenza di non concedere la pena sospesa agli imputati. Tra questi l’Avvocato Mariella Cipparrone, che, in attesa della sentenza, ci ha raccontato in anteprima esclusiva ciò che è accaduto stamattina in udienza: Il Presidente Dott. Alfredo Cosenza si è ritirato in Camera di Consiglio alle ore 11:00, la lettura del dispositivo era prevista per le 12:30. Siamo tutti in attesa, ci sono tutti gli avvocati delle parti civili e anche tutto il pubblico, tutti gli animalisti. Siamo in attesa trepidante di questa sentenza che spero davvero ci riserverà delle sorprese.
L’Avvocato Cipparrone ha affermato: Noi ci aspettiamo 16 mesi, perché col rito abbreviato, da due anni che è la pena massima per il reato di uccisione di animale, secondo l’Art. 544 bis del Codice Penale, la legge prevede uno sconto della pena. Purtroppo credo che sarà concessa agli imputati la sospensione condizionale della pena, ex Art. 163 del Codice Penale, perché sono tutti e quattro incensurati. Ciò vorrà dire che, per cinque anni la pena sarà sospesa e se in questi cinque anni commetteranno qualche altro tipo di reato, di qualsiasi tipo, dovranno poi scontare i 16 mesi. Se invece in questi 5 anni righeranno dritto, come suol dirsi, il reato verrà estinto.
Ed ha concluso: Questi purtroppo sono i benefici di legge che purtroppo non possiamo evitare, il giudice però potrebbe condizionare la concessione della sospensione della pena ad un percorso obbligato in qualche struttura. Come parti civili abbiamo discusso io in rappresentanza dell’Associazione Animalista I.A.P.L. ONLUS, in persona del Presidente Roberto Brognano e altri colleghi: l’Avvocato Naccarato, l’Avvocato Ricci e l’Avvocato Furgiuele per altre associazioni animaliste e hanno concluso i difensori degli imputati, l’Avvocato Gaeta e l’Avvocato Gagliardi.
Dopo lunga attesa infine la sentenza è arrivata, intorno alle 13:30, e i quattro assassini di Angelo che sono stati condannati a 16 mesi, ovvero il massimo della pena, come previsto per via della riduzione relativa alla scelta del rito abbreviato. Il giudice ha deciso per i quattro la sospensione della pena, ma subordinata all’esecuzione di sei mesi di lavori di pubblica utilità presso associazioni a tutela degli animali. Inoltre tutti e quattro gli imputati sono stati condannati al pagamento di 2.000 euro di risarcimento danni per ciascuna parte civile costituita, oltre alle spese legali pari ad 800 euro e accessori di legge. Si è chiuso così il processo per l’uccisione del povero cane Angelo, torturato, impiccato e massacrato a picconate.
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