Due donne si contendono un gatto dalla doppia vita. E il fascicolo della vicenda arriva sulla scrivania del pubblico ministero Gatti al tribunale di Genova
Due nomi, due anime e due amorevoli proprietarie disposte a tutto pur di non rinunciare al proprio gatto. Per una il felino in questione si chiama Fiocco, per l’altra Tequila. Ma c’è un problema: il gatto è uno solo, ha 4 anni e da tempo divide le sue giornate in due distinte case, prendendo il meglio da due donne innamorate follemente di lui, della sua tenerezza e della sua vitalità. La storia arriva da Struppa, un quartiere alla periferia di Genova e nei giorni scorsi è finita davanti ai giudici di un vero tribunale. Posto sotto sequestro da un pm e rilasciato dal Riesame, la storia del micio conteso potrebbe ancora non essere finita.
Ma cominciamo dall’inizio. Il protagonista di questo incredibile caso di cronaca felina è un giovane micio domestico. Si chiama Fiocco e vive sereno a casa di una donna che si prende cura di lui con mille attenzioni, lo porta dal veterinario quando serve e lo cura con amore. Ma evidentemente non basta, perché Fiocco, abituato a fare lunghe passeggiate fuori l’appartamento, un giorno si presenta a casa di un’altra signora, che come la prima subito si innamora della sua dolcezza. L’attrazione è reciproca e il peloso comincia a passare la notte nel nuovo appartamento. La sua presenza è così costante che gli viene dato anche un nome: Tequila.
La doppia vita del nostro simpatico protagonista va avanti tranquilla fino a quando la nuova proprietaria è costretta a lasciare il quartiere, trasferendosi in un nuovo locale. La prima proprietaria non ci sta e denuncia l’ex vicina per il furto del felino. Il fascicolo, ed è forse questa la parte più divertente, finisce sulla scrivania del pm Emilio Gatti (a chi altro con quel nome?, ndr.) che, dopo aver analizzato le carte dispone che il micio venga riconsegnato alla prima proprietaria. La seconda donna, però, non ci sta e presenta ricorso. Nuovo ribaltone: per i giudici, visto che l’animale è privo di microchip, non ci sono prove che il gatto sia stato rubato e lo affidano alle cure della seconda signora. Ma la storia potrebbe non essere finita. Ci sarà un nuovo ricorso?
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