Al Parco Franco Agosti di Forlì c’erano troppi conigli liberi. Così il Comune ha deciso la soppressione degli animali, molti dei quali malati di mixomatosi, una patologia comunque non trasmissibile all’uomo
La strage degli innocenti. Parafrasando il titolo di un film cult, questo sta accadendo ai danni di conigli a Forlì, nel parco Franco Agosti. La giunta comunale di sinistra del capoluogo romagnolo, guidata dal sindaco Davide Drei, ha imposto una politica di contenimento quantitativo di questi graziosi animali, divenuti nel corso degli anni, anche di compagnia nelle famiglie italiana, a cui soprattutto i bambini sono affezionati. Un’immaginario legato anche al simpatico e pasticcione personaggio dei cartoni Bugs Bunny.
Una soppressione “giustificata” dall’amministrazione dalla malattia che ha colpito queste bestiole già dal 2012, la mixomatosi, in Italia considerata “a carattere infettivo e diffusivo” quindi soggetta a denuncia, come da disposizioni del Regolamento di polizia veterinaria. Gli animalisti su questo punto non concordano affatto. Si tratta di una patologia trasmettibile da zecche e zanzare ai conigli che non rappresenterebbe comunque alcun pericolo per l’uomo. “Sopprimere conigli è emergenza o normalità per il comune di Forlì? – ha dichiarato Leon Campitelli, animalista molto attivo per la loro difesa – Lasciati proliferare senza vaccinarli o sterilizzarli per poi spendere soldi pubblici per finanziare sistematicamente le crudeli soppressioni giustificate da dubbiosissime epidemie di mixomatosi, sono indignato”.
Lo scorso 20 marzo il Comune aveva emanato un ordinanza in cui si legge che il 24 febbraio, l’U.O. Sanità animale e igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche di Forlì dell’Ausl della Romagna, comunicava l’urgenza di un piano di contenimento della popolazione cunicola presente al parco urbano Franco Agosto per il preoccupante incremento numerico con possibile insorgenza di problematiche sanitarie. Sono stati investiti per questo piano 13.500 euro, con immissione dei soggetti sani in una zona appositamente predisposta nel Parco e soppressione dei soggetti malati, lasciati senza cibo o uccisi, e relativo smaltimento delle carcasse secondo le modalità previste dal regolamento. Ovviamente, le opposizioni sono insorte, parlando di benessere degli animali non prioritario per la giunta “del tutto insensibile agli appelli circolanti in Rete per evitare questa strage”.
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