A Sciacca, in provincia di Agrigento, un gruppo di cani è entrato nel giardino di un anziano che, per difendersi ha sparato sui quattro zampe uccidendo il cane di una vicina. Incalzano le polemiche degli animalisti che commentano il caso come un eccesso di legittima difesa.
Legittima difesa o estrema violenza? Sono questi gli interrogativi che si sorgono riguardo l’incidente avvenuto a Sciacca, nel quartiere San Marco, dove quattro cani sui quali è stato aperto il fuoco dopo aver oltrepassato la recinzione di una villetta di un pensionato. L’uomo, in compagnia di sua moglie, alla vista dei cani ha incominciato a sparare ferendo un cane randagio e uccidendo il cane di una ragazza che abita vicino la villa. A contattare la Polizia è stato il pensionato stesso che ha sin da subito sottolineato di essersi spaventato e di aver usato l’arma – regolarmente registrata – solo per legittima difesa.
La reazione è comprensibile. Ha visto arrivare i cani, abbaiavano, erano minacciosi e si è difeso – ha riferito il legale del pensionato, Maurizio Gaudio – Ha mirato nel mucchio e ha sparato due tre colpi a una distanza di circa due metri, come dimostrano i rilievi delle Forze dell’Ordine. Vivissime le proteste degli animalisti che hanno voluto manifestare sulla spiaggia di fronte al luogo dell’accaduto.
Il rappresentante locale del WWF, Salvatore Mugnai ha dichiarato: Posso comprendere la paura, ma perché non sparare in aria per allontanare gli animali? Ha ucciso Wolf, un cane conosciuto da tutti come mite. C’è stato un eccesso di zelo nell’autodifesa. Il problema è il randagismo, ma la colpa è dell’uomo: a Sciacca non c’è un canile comunale. Al momento sono ancora in corso gli accertamenti della Polizia, per comprendere la dinamica del caso e stabilire come siano andati realmente i fatti.
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