Un gruppo di scienziati dell’Università di Stanford ha analizzato più da vicino l’aerodinamica degli uccelli grazie a un pappagallino di nome Obi-Wan Kenobi, sottoposto a degli esperimenti che si sono rivelati fondamentali per la scienza.
Il suo nome è Obi-Wan Kenobi e non è il personaggio della saga fantascientifica Guerre stellari ma un pappagallino del Pacifico (Forpus coelestis) che ha dato un grosso aiuto al mondo della scienza per scoprire più approfonditamente i meccanismi dell’aerodinamica degli uccelli. Due ingegneri meccanici dell’Università di Stanford, in California, hanno addestrato Obi a volare attraverso un fascio laser direzionato verso una sorta di nube di particelle microscopiche. Il volo del pappagallino è stato ripreso da telecamere particolari che sono riuscite a captare i vortici d’aria generati dal movimento delle ali del volatile.
Il piccolo Obi ha dovuto fare più di un volo durante la ricerca e, per non causare alcun danno ai suoi occhi con il fascio laser, sono stati realizzati degli occhiali protettivi su misura, sorretti da una montatura stampata in 3D e da un nastro adesivo. Attraverso questo studio, oltre ad aver avuto la possibilità di analizzare dettagliatamente l’aerodinamica del volo di Obi, i ricercatori hanno fatto anche una scoperta sorprendente.
Mentre i primi modelli aerodinamici testati in passato durante il volo tracciavano una scia abbastanza permanente nel tempo, (simile a quella prodotta dagli aerei) quella del pappagallino Obi svaniva dopo circa tre battiti di ali. I risultati di quest’esperimento si sono rivelati fondamentali per il mondo della scienza e soprattutto per l’ingegneria, poiché è da questo studio e dai relativi approfondimenti sui modelli aerodinamici che vengono progettati i droni e gli aerei del futuro.
Da sempre il mondo dell’aviazione si è ispirato al volo degli uccelli. Basti citare il grande Leonardo da Vinci, che intorno al 1490 realizzò il suo ornitottero e dopo di lui Gustave Trouvé che, con la sua genialità, costruì una macchina volante dall’aspetto di un uccello in scala gigante. Ancora oggi lo studio degli uccelli si rivela fondamentale per l’evoluzione dell’ingegneria e studi come quello svolto dall’Università di Stanford possono davvero essere una garanzia per le progettazioni future.
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