Galli finiscono in tribunale: cantano troppo

Un uomo è stato denunciato per aver creato un pollaio in un’area condominiale. Le accuse contro di lui si basano sul fatto che i galli cantano a tutte le ore del giorno e della notte. La vicenda ha assunto dei risvolti paradossali e si è conclusa con l’uccisione dei volatili.

Una storia che ha dell’inverosimile: dei poveri galli sono stati oggetto di una “querelle” giuridica per il loro troppo cantare e, come se non bastasse, sono stati uccisi dal loro proprietario per evitare ulteriori guai. L’episodio è accaduto a Cesiomaggiore, in provincia di Belluno. Il tutto è partito dalla denuncia di un vicino che si è ribellato perché, a sua detta, era disturbato dai galli a tutte le ore.

Secondo quanto dichiarato nella denuncia, i volatili, una ventina in tutto, non cantavano solo all’alba, ma in diversi momenti del giorno e della notte e i dati sembrerebbero confermati da diversi interventi della polizia locale, dell’USL e dai rilievi dell’ufficio tecnico disposti dal giudice, che attesterebbero il superamento dei limiti di decibel stabiliti per legge. La causa civile intrapresa dal vicino è tuttora pendente, ma nel frattempo il proprietario dei galli ha pensato di risolvere la faccenda a modo suo, uccidendoli tutti tirando loro il collo, un’azione che a sua volta potrebbe costargli un’ulteriore denuncia per maltrattamento e uccisione di animale.

L’uomo innanzitutto non aveva nessuna autorizzazione per metter su un pollaio in un’area condominiale e di certo la responsabilità dell’eccessivo frastuono non può essere attribuita ai galli, i quali, per esigenze etologiche connaturate allo loro specie, cantano. Da studi scientifici è comprovato che non è l’apparizione del Sole a indurre il gallo a cantare, ma il suo orologio biologico interno e l’intensità della risposta sonora dipende dal suo ritmo circadiano, in base al rilascio di testosterone.

Tali dati sono confermati da una ricerca condotta da Takashi Yoshimura dell’Università di Nagoya, in Giappone, che ha sottoposto i galli a una serie di esperimenti e simulazioni per comprendere quali impulsi stimolino il canto mattutino dei maschi della specie Gallus gallus domesticus. Lo studio, dal titolo Circadian clock determines the timing of rooster crowing, è stato pubblicato sulla rivista Current Biology. Nel corso dell’indagine sono state studiate le reazioni dei galli a diverse stimolazioni luminose, per capire se il canto fosse stimolato da impulsi provenienti dall’ambiente esterno.

I risultati della ricerca hanno stabilito in modo inequivocabile che, in tutti gli esperimenti condotti, il canto del gallo non è correlato allo spuntare dell’alba, né ad altri stimoli esterni, bensì a una sorta di orologio interno collegato a cicli ormonali. Dunque è evidente che i galli non erano tenuti nelle giuste condizioni e per questo forse cantavano di continuo. Del resto, non a caso esistono aree apposite per creare dei pollai, che in nessun modo possono coincidere con delle aree condominiali comuni.

Galli finiscono in tribunale: cantano troppo

Photo Credits: Twitter

 

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