Ricorre oggi 17 marzo Santa Gertrude, la patrona dei gatti. Ma chi era questa donna e come si è guadagnata l’appellativo di protettrice di questi affascinanti pelosi?
Se il 17 febbraio è stata la Festa nazionale del Gatto, oggi, 17 marzo, per gli amici gattofili si celebra un’altra ricorrenza importante: Santa Gertrude, santa protettrice di pellegrini, viaggiatori, giardinieri e dei meravigliosi gatti. Ma chi era questa Gertrude e come mai in molte immagini sacre viene ritratta con un micione in braccio? Gertrude di Nivelles, questo il suo nome completo, è vissuta nel 600 d.C. nel regno dei Franchi. La madre, Itta, fondò il monastero di cui Gertrude sarebbe poi diventata badessa. È stata una figura dedita alla diffusione della cultura, nonché ovviamente all’evangelizzazione delle sue terre.
Ma veniamo ai gatti. Secondo quanto racconta la leggenda, la Santa teneva diversi felini nel suo monastero, anche perché li utilizzava come cacciatori di topi. Proprio per queste loro speciali abilità, infatti, i mici venivano curati più che amorevolmente. È soprattutto per questo che Gertrude è diventata una specie di mito nella lotta contro i ratti: persino l’acqua del pozzo e il pane cotto nel monastero erano utilizzati, in modi a noi oggi ignoti, per tenere lontani i roditori.
L’associazione di Santa Gertrude coi gatti, quindi, pare essere più “trasversale” e legata più alla sua fama come cacciatrice di roditori, i nemici per antonomasia dei felini, che a un aneddoto specifico riguardante lei e i mici. Infatti, nelle rappresentazioni iconografiche, Gertrude indossa l’abito monastico ed è raffigurata molto più con i topi che con i gatti. Nonostante ciò, noi ne abbiamo trovate alcune: niente male no?
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