Sono migliaia in tutta Europa i conigli da allevamento intensivo che vivono in condizioni inimmaginabili. Trascorrono tutta la loro breve vita in gabbie luride e anguste, privati dei più semplici bisogni etologici per poi finire macellati. È tempo di porre fine a tutto questo.
In questo esatto momento, nella sola Unione Europea, 340 milioni di conigli stanno vivendo negli allevamenti in condizioni di sofferenza inimmaginabile, senza nessuna legislazione che delinei i requisiti minimi obbligatori per la loro protezione. Questi esseri senzienti sono rinchiusi per tutta la loro breve esistenza in gabbie spoglie e squallide, talmente piccole da non permettergli di esprimere alcun comportamento naturale. Inizia così il testo della petizione lanciata in rete da Animal Equality Italia per chiedere ai 73 rappresentanti italiani di votare a favore di nuove misure per mettere una volta per sempre la parola FINE alla pratica crudele e primitiva delle gabbie.
L’Italia è il primo produttore di carne di coniglio in Europa e il secondo a livello mondiale e, secondo le statistiche FAOstat, nel nostro Paese vengono macellati approssimativamente 175 milioni di conigli macellati ogni anno, di cui circa il 99% viene allevato in batteria. I metodi di allevamento sono estremamente crudeli: gli animali sono privati della loro libertà, ammassati nei loro escrementi, confinati in spazi sufici e angusti, costretti a vivere tutta la loro vita in condizioni pietose, in spazi inferiori ad un foglio A4 e costretti a cicli ininterrotti di riproduzione.
Nel rapporto della LAV si legge: Le fattrici vengono inseminate artificialmente per tutto il corso della loro vita. Non viene rispettato nemmeno il periodo di allattamento: vengono infatti inseminate subito dopo il parto per mantenere alto il livello di produzione. La somministrazione di sperma e di ormoni viene effettuata in tempi e modi che non tengono minimamente conto della loro salute e integrità. I piccoli dopo solo 30 giorni di vita sono separati dalle madri che vengono spostate per un nuovo ciclo di gravidanza, mentre i piccoli rimangono nelle gabbie da soli. Negli allevamenti i conigli muoiono per abbandono, cannibalismo, perché non allattati, per schiacciamento, per patologie neonatali, per morte della madre. Ma anche per errori degli addetti, poca cura del nido, congestioni, diarrea, denutrizione, enteriti, malattie respiratorie. E molte altre patologie.
Tutto questo però potrebbe cambiare il 14 marzo 2017. Nel corso della prossima sessione plenaria del Parlamento Europeo, infatti, i deputati europei voteranno una proposta di risoluzione che mira all’abolizione delle gabbie in tutti gli allevamenti di conigli nell’UE. La petizione di Animal Equality mira a raccogliere un numero congruo di firme per raggiungere questo obiettivo. Per lo stesso scopo CIWF Italia, unendosi alla campagna di CIWF International End the cage age, ha lanciato un’altra petizione online per vietare l’uso delle gabbie negli allevamenti in tutta Europa. Una firma non costa nulla ma può fare la differenza per centinaia di milioni di animali.
Photo Credits: YouTube/Facebook
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