Tra il 2018 e il 2021, in Francia, partirà una sperimentazione promossa dall’Istituto Curie, su un campione di 1.000 donne. Quattro i cani anti tumore coinvolti nello studio
I nostri amici cani, in un futuro non molto lontano, potrebbero avere un ruolo chiave nella lotta ai tumori, quello al seno in particolare. La notizia arriva dalla Francia, dove i test preliminari realizzati dall’Istituto Curie di Parigi, che ha utilizzato l’infallibile olfatto di 2 cani addestrati proprio per individuare precocemente il cancro, parlano di una percentuale di successo pari al 100 per 100.
Stiamo parlando di un campione non rappresentativo (al momento 130 donne), ma tanto è bastato a uno dei maggiori centri internazionali di ricerca medica, biologica e biofisica, per avviare un vero e proprio studio di settore. Al progetto, che si chiama Kdog, prenderanno parte 4 cuccioloni addestrati a fiutare l’odore della malattia su piccoli pezzi di stoffa impregnati con il sudore delle pazienti, o in alternativa su tessuti prelevati allo scopo. Le donne coinvolte nel processo questa volta saranno mille e la sperimentazione dovrebbe partire tra il 2018 e il 2021.
L’utilizzo dell’olfatto dei nostri amici a quattro zampe per individuare precocemente un tumore, non è una novità in assoluto. Ci sono paesi come gli Stati Uniti, il Giappone o Israele che hanno avviato questo tipo di ricerca già da tempo. Anche in Italia, in passato, c’è stato chi ha cercato di trasformare il “fiuto” dei cani in un vero e proprio strumento diagnostico, per rendere più rapida, semplice ed economica la diagnosi del tumore del seno. La capacità dei cani di rilevare odori particolari è notizia nota. Non a caso vengono utilizzati da sempre dai cercatori di tartufi e più recentemente dalle forze di polizia, che li impiegano per la ricerca di persone scomparse o per il soccorso di chi è rimasto sotto le macerie o una valanga, o per fiutare droga e esplosivo.
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