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Un non vedente mette una GoPro al suo cane guida: quello che scopre è agghiacciante

Dopo essersi reso conto che il suo cane guida era spaventato, Amit le ha attaccato una GoPro per filmare le loro passeggiate quotidiane. Poi ha mostrato i video alla moglie e così si sono resi conto delle piccole violenze a cui lui e il suo amico a 4 zampe sono soggetti ogni giorno

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: la meschinità non conosce limiti. Soprattutto quando si parla di animali e di altre persone in difficoltà. Perfino in una metropoli come Londra, dove vive Amit Patel, il protagonista di questa triste storia di soprusi. L’ex medico trentasettenne, che ha perso la vista dopo un trapianto di cornea andato male nel tentativo di correggere la sua vista offuscata, si è reso conto che Kika, il suo cane guida, sembrava spaventata e si rifiutava di andare in alcuni luoghi, forzandolo a cambiare strada. Incuriosito dal comportamento della cagnolona, ha deciso di attaccarle una videocamera GoPro per capire il motivo.

Tornato a casa, ha mostrato i filmati alla moglie Seema. La donna, sconcertata e arrabbiata, ha iniziato a descrivere l’accaduto sui social network, postando anche alcuni stralci dei video. Sono così venute alla luce le piccole violenze a cui Amit e il suo cane sono soggetti ogni giorno. Costantemente ignorato mentre gira per la sua Londra, l’ex dottore è così venuto a sapere che molti passanti sono soliti passare davanti al suo cane guida Kika e non si fanno problemi a urtarlo con gli ombrelli per farsi spazio sui marciapiedi e sulle scale mobili.

Ecco perché la povera cucciola era così spaventata! In più, dai filmati si sentono anche commenti tutt’altro che comprensivi, con qualcuno che addirittura gli intima di chiedere scusa per trovarsi in mezzo al marciapiede. Ma c’è perfino chi sembra non preoccuparsi della sua presenza tanto da finire per colpirlo con buste o borse, nonostante ci sia molto spazio. Così come in molti urtano Kika con qualsiasi oggetto. Ancora una volta chi è più debole finisce per rimetterci e la gentilezza altrui è solo una chimera. Denunciare queste ingiustizie sui social e sui giornali è comunque un inizio, o una speranza.

Photo Credits Facebook

Redazione

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