A Pisa una femmina di barboncino è stata pignorata e venduta all’asta insieme ad altri “beni” per il valore di 300 euro, una vicenda che ha fatto molto discutere.
Sembra una storia incredibile, ma purtroppo è tutto vero: un femmina d barboncino toy di otto anni nome Minù è stata messa all’asta come parte dei “beni” pignorati ad un allevamento. La piccola, dotata di microchip e certificato ENCI, è stata messa in vendita alle aste giudiziarie di Pisa, partendo da una base di 200 euro di offerta. Dopo vari rilanci, la titolare di un’azienda agricola di Pietrasanta, se l’è aggiudicata per 300 euro. La vicenda ha dell’incredibile, perché è la prima volta che in essere vivente e senziente viene messo all’asta, proprio perché non può rientrare nel novero degli “oggetti” vendibili e infatti la legge vieta il pignoramento di animali di compagnia e affezione, tuttavia un cavillo legale ha consentito che la cagnetta fosse inclusa nell’asta.
L’Art. 514 della Legge n. 221/2015 (c.p.c.), ai commi 6-bis e 6-ter, infatti sancisce chiaramente l’impignorabilità degli animali domestici ed esclude esplicitamente: 6-bis) Gli animali di affezione o da compagnia tenuti presso la casa del debitore o negli altri luoghi a lui appartenenti, senza fini produttivi, alimentari o commerciali; 6-ter) gli animali impiegati ai fini terapeutici o di assistenza del debitore, del coniuge, del convivente o dei figli. Tuttavia Minù è stata venduta all’asta perché proveniente da un allevamento e detenuta per fini riproduttivi, dunque non rientrante nella categoria di animali di affezione appartenenti a un unico proprietario. Ciò è stato possibile in quanto nella giurisprudenza italiana non è ancora superata l’antinomia esistente tra il concetto di animale come res e come essere senziente e vi è ancora molta strada da fare per adeguarsi alla normativa europea.
Il Trattato di Amsterdam infatti stabilisce quanto segue: Nella formulazione e nell’attuazione delle politiche dell’Unione nei settori dell’agricoltura, della pesca, dei trasporti, del mercato interno, della ricerca e sviluppo tecnologico e dello spazio, l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti, rispettando nel contempo le disposizioni legislative o amministrative e le consuetudini degli Stati membri per quanto riguarda, in particolare, i riti religiosi, le tradizioni culturali e il patrimonio regionale (Protocollo sulla protezione ed il benessere degli animali). Fortunatamente la cagnolina è ora in buone mani e la sua nuova proprietaria saprà prendersene cura con tanto amore, infatti l’ha già affidata alle cure di un veterinario. Dopo la chiusura dell’asta ha dichiarato: Sono contenta, sono da sempre in contatto con associazioni che curano gli animali. Il suo nome è Minù, credo sia un bel nome, penso di lasciarglielo.
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